Il congedo Legge 104 di due anni, permette di assistere il familiare con grave disabilità. Ma incide sulla pensione?
In quest’articolo esaminiamo il passaggio da congedo straordinario a pensione (ordinaria e anticipata), rispondendo alla domanda di un Lettore comune a molti.
La domanda del Lettore: “Mio marito G. può passare dai 2 anni di legge 104 direttamente alla pensione?” La risposta è positiva ma ci sono delle condizioni da rispettare. Analizziamo nel dettaglio cosa prevedono.
Il congedo straordinario è concesso ai lavoratori dipendenti che assistono un familiare titolari del verbale Legge 104 con grave disabilità (articolo 3 comma 3). Il congedo si può chiedere una sola volta nella vita lavorativa, ha una durata di ventiquattro mesi ed è retribuito. Oltre alla grave disabilità richiesta per il familiare è richiesta la convivenza o la coabitazione con la persona che si assiste.
Inoltre, esiste una priorità familiare da rispettare che scala sono nel caso l’avente diritto sia affetto da patologie invalidanti, mancante o deceduto.
Il congedo Legge 104 è coperto da contribuzione figurativa valida per la pensione, e non esclude l’ipotesi di poter accedere al pensionamento dopo la fruizione, anche senza dover rientrare al lavoro.
La normativa che regola che tutela il lavoratore che assiste un familiare con grave disabilità, è la Legge 151/2001. Prevede che il congedo sia coperto da un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione, ma rispettando un massimale aggiornato ogni anno dall’INPS, attraverso la pubblicazione di una circolare. Inoltre, la contribuzione figurativa accreditata in tutto il periodo di assenza a lavoro, non rileva ai fini della maturazione della tredicesima mensilità, il TFR (trattamento di fine rapporto) e la maturazione delle ferie.
Nello specifico, se si vuole accedere alla pensione di vecchiaia bisogna chiedere il congedo a 65 anni, mentre per la pensione anticipata quando mancano due anni al raggiungimento del requisito contributivo.
Per l’accesso alla pensione di vecchiaia direttamente dopo il congedo straordinario, questo si deve chiedere a 65 anni. In questo modo si arriverà al compimento dei 67 anni alla fine del congedo, senza necessità di ritornare al lavoro e maturare ulteriori contributi. In effetti, saranno utilizzati i due anni di contributi figurativi, maturati per il periodo di congedo, per raggiungere il requisito contributivo richiesto.
Infatti, allo scadere del periodo di congedo si potrà accedere direttamente alla pensione di vecchiaia. Lo stesso sistema si può seguire per la pensione anticipata ordinaria o in deroga. Il problema può nascere per le misure pensionistiche a scadenza, in quanto non si sa se il Governo procederà a rinnovarle di anno in anno. In questo caso si rischia di non trovare disponibile il canale d’uscita.
In risposta al nostro Lettore, è possibile accedere alla pensione (anticipata o ordinaria) al termine del congedo straordinario, senza necessità di tornare al lavoro. È necessario rispettare le date e i requisiti richiesti per ciascuna misura.
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