Uno Stato europeo ha stabilito l’esenzione fiscale per i giovani e una serie di altri vantaggi. Come ottenerli?
Tantissime persone stanno, negli ultimi anni, abbandonando l’Italia per trasferirsi all’Estero. Alla base di tale fenomeno non c’è soltanto l’aumento dell’inflazione e del costo della vita e la precarietà dell’attività lavorativa.
Uno dei motivi principali per il quale molti italiani vanno a vivere in un altro Stato è la riduzione del carico fiscale. In molti Paesi, infatti, ci sono meccanismi molto più favorevoli, che consentono di usufruire di una tassazione agevolata sui redditi di coloro che provengono dall’Estero. In alcune aree, addirittura, la tassazione sui redditi personali è nulla.
Prima di optare per il trasferimento, tuttavia, bisogna valutare una serie di elementi, per comprendere se si tratta della scelta giusta, ponendo particolare attenzione sul concetto di “residenza fiscale” e su eventuali accordi che l’Italia ha stipulato con altri Stati in materia tributaria. A tal fine, consigliamo di rivolgersi a un professionista esperto, che sappia come evitare problemi legali. Alla luce di tali considerazioni, possiamo scoprire il Paese più gettonato tra gli italiani che vogliono andare a vivere altrove.
Il Portogallo è diventata la metà più ambita da giovani e pensionati italiani. Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 portoghese, inoltre, tantissime persone potranno accedere a una serie di benefici fiscali.
Per il primo anno di residenza, è prevista l’esenzione dal pagamento delle tasse per gli under 35 con un reddito non superiore a 28 mila euro annui. La Manovra finanziaria ha previsto l’applicazione delle agevolazioni in maniera progressiva, per un tempo massimo di dieci anni dalla data di trasferimento. Per il primo anno, verrà applicata l’esenzione totale dal versamento delle imposte; dal secondo al quarto anno, l’esenzione passerà al 75%, dal quinto al settimo anno al 50% e, infine, dall’ottavo al decimo anno, l’esenzione sarà pari al 25%.
La nuova Legge di Bilancio del Portogallo ha, dunque, esteso i benefici fiscali anche alla categoria dei giovani, mentre prima erano rivolti soltanto ai pensionati e ai professionisti. Lo scopo della riforma è ridurre l’espatrio a causa dell’elevata tassazione e incrementare l’arrivo di persone che arrivano da Stati esteri, soprattutto di giovani professionisti in smart working.
Prima di effettuare il trasferimento definitivo, tuttavia, consigliamo sempre di informarsi sulle regole vigenti in materia di residenza fiscale, che variano da luogo a luogo. In Italia, ad esempio, è sufficiente la presenza fisica per 183 giorni all’anno affinché sussista il dovere di versare le tasse nel nostro Paese, anche per gli stranieri che continuano a mantenere la residenza anagrafica nel loro Stato d’origine.
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