La pensione a 61 anni è realtà per alcune categorie di lavoratori. La Legge di Bilancio 2024 ha modificato vari scivoli pensionistici ma le opportunità sono ancora valide.
Pur essendo vero che rispetto al 2023 il numero di lavoratori che potrà andare in pensione sarà inferiore considerando le modifiche ad alcuni scivoli, sarà comunque possibile il pensionamento a 61 anni soddisfacendo alcuni requisiti precisi.
In redazione è giunto un quesito “Ho 61 anni e 33 anni di contributi, quando potrò andare in pensione?”. Per capire se il 2024 sarà l’anno giusto occorre conoscere i vari scivoli di pensionamento confermati dalla Legge di Bilancio 2023. Ricordiamo che siamo ancora in attesa della Riforma della Pensione con l’introduzione di nuove misure strutturali flessibili e a favore dei lavoratori per superare una volta per tutte la Legge Fornero. Nell’attesa del vero cambiamento, il Governo Meloni ha prorogato le misure già attive nel 2023 applicando alcune modifiche.
Sono fuori dalla possibilità di pensione del lettore – almeno per il momento – Quota 103 che si raggiunge a 62 anni di età ma con 41 anni di contributi alle spalle e gli altri scivoli che prevedono la maturazione di un elevato numero di contributi. Parliamo della pensione per i precoci e delle pensione anticipata ordinaria. Escludiamo anche la pensione contributiva perché è dedicata a chi ha maturato contributi a partire dal 1996 e, naturalmente la pensione di vecchiaia standard (67 anni di età) e quella contributiva (71 anni di età). Quali possibilità rimangono?
La pensione a 61 anni è concessa alle donne senza figli caregiver, invalide al 74%, disoccupate/impiegate presso un’azienda in stato di crisi ma solo avendo maturato 35 anni di contributi. Il requisito anagrafico è stato alzato dalla Manovra 2024 ritardando il momento del pensionamento delle lavoratrici (tranne per chi può sfruttare la cristallizzazione del diritto).
Troppo presto anche per accedere all’APE Sociale. L’indennità di accompagnamento alla pensione di vecchiaia si raggiunge a 63 anni e cinque mesi con 30 anni di contributi o 36 per gli addetti alle mansioni gravose. Rimane attiva, invece, la possibilità di pensionamento a 61 e sette mesi di età con 35 anni di contributi per gli addetti alle mansioni gravose.
Finora con 61 anni di età e 33 anni di contributi non abbiamo trovato scivoli di pensionamento nel 2024. Ma non demordiamo. C’è uno scivolo dedicato agli invalidi con disabilità non inferiore all’80% che permette di andare in pensione a 61 anni di età agli uomini e 56 anni alle donne con soli venti anni di contributi. Infine, la pensione per i non vedenti si raggiunge a 56 anni di età (51 per le donne) con 10 anni di contributi.
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