Dopo le festività natalizie è il momento di controllare la dispensa e verificare di non aver comprato i grissini oggetto di richiamo alimentare.
Il Ministero della Salute e lo Sportello dei Diritti hanno informato i consumatori di un nuovo richiamo alimentare. Scopriamo qual è il prodotto incriminato e la causa del ritiro dagli scaffali dei supermercati.
Le segnalazioni del Ministero della Salute sembrano non avere mai fine. I controlli a campione evidenziano spesso contaminazioni e pericoli per la salute delle persone. Quasi quotidianamente la lista dei prodotti ritirati dal commercio viene aggiornata e i consumatori non possono rimanere indifferente. Devono verificare di non avere in casa questi alimenti pericolosi per evitare di portali in tavola.
Ossido di etilene, escherichia coli, salmonella, frammenti di vetro, allergeni non dichiarati, i motivi dei richiami sono numerosi e implicano la necessità di non consumare il prodotto. Il consumatore che lo ha acquistato potrà riportare l’articolo presso il punto vendita e chiedere il rimborso della spesa. L’ultima segnalazione del Ministero della Salute riguarda un lotto di grissini ritirati per la possibile presenza di aflatossina B1.
L’ultimo richiamo alimentare segnalato riguarda diversi lotti di grissini a marchio Azienda Agricola Bio Floriddia per rischio chimico. Si è riscontrata la presenza di aflatossine totali e B1 in quantità superiore ai limiti di Legge consentiti. Il superamento del limite è stato reso noto dall’Autorità Europea per la sicurezza alimentare.
I lotti incriminati sono
Il nome o la ragione sociale è Floriddia Rosario mentre lo stabilimento di produzione di trova a Peccioli, vicino Pisa, in via della Bonifica 171. I grissini sono venduti in confezioni da 200 grammi. Se avete uno di questi lotti in casa non dovete assolutamente consumare i grissini. Le aflatossine sono sostanze prodotte da alcuni microfunghi che potrebbero essere genotossiche e cancerogene se assunte oltre i limiti consentiti dalla Legge. Questo è quanto specificato nella normativa dell’Unione Europea. Il pericolo per la salute, dunque, è reale e non va sottovalutato.
Meglio controllare la dispensa e buttare o riconsegnare al punto vendita i lotti incriminati. Per ottenere il rimborso non ci sarà nemmeno bisogno di mostrare lo scontrino di acquisto.
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