Dal 7 novembre e fino al 27, i piccoli risparmiatori possono comprare i bond CDP. Ecco cosa sapere per non perdere questa offerta.
L’avevamo annunciato in un articolo precedente: Cassa depositi e prestiti (CDP) ha emesso delle nuove obbligazioni, ovvero bond con scadenza nel 2029.
I bond si rivolgono agli stessi beneficiari di BOT, BTP e Buoni fruttiferi postali, ovvero ai piccoli risparmiatori, i cosiddetti risparmiatori retail. Nello specifico, si tratta di obbligazioni da utilizzare non come investimento ma come forma di risparmio. I proventi saranno utilizzati per le aziende, le imprese, il territorio e le infrastrutture e serviranno a stimolare la crescita dell’Italia in coerenza con il Piano strategico 2022/2024.
Però, non è la prima volta che Cassa depositi e prestiti entra nel mercato finanziario emettendo titoli utili ai risparmiatori retail. Infatti, la prima volta collocò obbligazioni green, mentre l’ultima volta (nel 2019) obbligazioni in dollari.
È la stessa Cassa depositi e prestiti a spiegare le caratteristiche delle nuove obbligazioni. Il collocamento, come detto è iniziato il 7 novembre e proseguirà fino al 27, salvo chiusure anticipate.
Prima di proseguire ecco una precisazione importante: i bond CDP non sono né subordinati né garantiti dallo Stato. Per questo hanno un rischio valutato dalle agenzie di rating nel seguente modo:
Le obbligazioni CDP hanno il codice ISIN IT0005568719. La durata del titolo è di sei anni e si potranno acquistare con valore nominale di 1.000 euro. Il rimborso (alla pari) è previsto alla scadenza in un’unica soluzione. Inoltre, come i titoli di Stato e i buoni postali, anche su questi si applicherà la tassazione agevolata del 12,50%.
Gli interessi che maturano su questi bond sono a tasso misto:
Le obbligazioni non saranno collocate attraverso Borsa Italiana, come i classici titoli di Stato, né distribuiti da Poste Italiane, attraverso gli uffici postali. Insomma, non ci sarà un’asta ma il collocamento avverrà sul MOT, Mercato telematico delle obbligazioni.
L’acquisto sarà possibile attraverso una rete di 24 banche, di cui Intesa Sanpaolo e Unicredit saranno le responsabili del collocamento.
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