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Economia

Riforma IRPEF: il numero delle aliquote diventa 3, ma sarà davvero conveniente e per chi?

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Il Governo sta preparando la Legge di Bilancio 2024 tra pensioni, Delega Fiscale e riforma IRPEF. Quali sono le ultime presunte novità?

Lo scorso 27 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato la NADEF, Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2023.

Una o tre aliquote, le Riforma ha inizio (Informazioneoggi.it)

Il Governo è ora a conoscenza delle risorse a disposizione da utilizzare per definire la Legge di Bilancio 2024. Tra gli interventi alcune misure riguardanti la Riforma IPERF o, più precisamente, la riduzione IRPEF prevista dalla Delega Fiscale.

L’ipotesi più attendibile è quella che prospetta il passaggio a tre aliquote mentre sembra lontana dalla realtà la scelta di un’unica aliquota. In generale gli obiettivi della Riforma sono

  • rivedere e ridurre l’IRPEF rispettando il principio di progressività e nella prospettiva di transizione verso un’aliquota impositiva unica. L’intento di arrivare ad una sola aliquota, dunque, è reale ma non applicabile a breve;
  • perseguire in modo graduale l’equità orizzontale applicando la stessa area di esenzione fiscale e lo stesso carico impositivo IRPEF indipendentemente dal reddito prodotto;
  • dare la possibilità ai contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori,
  • includere nel reddito totale rilevante per le agevolazioni i redditi assoggettati alle imposte sostitutive e alle ritenute alla fonte.

Secondo le anticipazioni note l’IRPEF nel 2024 potrebbe essere così ripartita

  • 23% per i redditi fino a 28 mila euro (non più fino a 15 mila euro),
  • 35% per i redditi da 28 mila a 50 mila euro,
  • 43% per i redditi oltre i 50 mila euro.

Con il passaggio a tre aliquote si risparmierebbero dai 160 euro – fascia più bassa – ai 260 euro – fascia sopra i 28 mila euro a contribuente. I vantaggi economici cambierebbero maggiormente per chi ha oggi un reddito tra 15 mila e 28 mila euro dato che l’aliquota scenderebbe dal 25 al 23%. Per i redditi più bassi nessun vantaggio aggiunto.

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