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Pellet all’asta: centinaia di tonnellate a prezzo irrisorio, un vero affare che scade tra qualche giorno

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Vantaggiosa occasione per acquistare pellet a prezzo scontato, ma ci sono pochissimi giorni per approfittare dell’offerta. Ecco come e quando partecipare.

Il Tribunale di Genova ha messo all’asta un ingente quantitativo di pellet, sequestrato pochi mesi fa presso il porto, perché munito di certificazioni fasulle.

Si può partecipare ad un’asta online per comprare tonnellate di pellet ad un prezzo molto conveniente – InformazioneOggi.it

Si tratta di ben 132.600 sacchetti di pellet, da 15 kg ciascuno, che avevano marchi contraffatti e riportavano false informazioni sull’origine del prodotto. Il carico era stato importato dalla Turchia e, dopo il sequestro, è stato messo in appositi container, in attesa che arrivi l’offerta del miglior acquirente.

Al momento, nessuno ha avanzato alcuna proposta, ma l’asta online rimarrà attiva fino a lunedì 4 settembre, alle ore 12.

Considerando i prezzi che sono stati raggiunti lo scorso anno per il combustibile, potrebbe essere un’ottima occasione per accaparrarsi una bella scorta per i prossimi inverni. Il riscaldamento a pellet, infatti, è diventato il metodo più utilizzato dagli italiani per trovare sollievo nei mesi più freddi dell’anno.

Pellet sequestrato e messo all’asta: perché conviene acquistarlo?

Il pellet sequestrato presso il porto di Genova è stato messo all’asta dalla Sovemo, l’agenzia esperta di vendite giudiziarie, che ha suddiviso la merce in 85 lotti, ciascuno composto da 1.560 sacchi da 15kg, per un totale a lotto di 23.400 kg.

Il prezzo di partenza è fissato a 7.488 euro, al quale dovranno aggiungersi i costi di IVA (pari al 10%) e i diritti d’asta, del 13%. La cifra finale per ciascun lotto è, dunque, di 9.424 euro.

È un prezzo decisamente vantaggioso se si pensa che ogni confezione da 15 kg, dello stesso marchio della merce sequestrata, online viene venduto a 8 euro. Per ogni lotto, dunque, si spenderebbero 12.480 euro, mentre acquistandolo al prezzo di partenza dell’asta si risparmierebbero 3 mila euro.

L’unico aspetto problematico è il ritiro del pellet dai container del porto, dove ora sono situati. Ciascun lotto è composto, infatti, da 20 bancali e sarebbe impossibile spostarlo senza l’ausilio di mezzi adeguati e di personale. Al prezzo, finale, dunque, vanno aggiunte le spese per il trasporto della merce.

Per questo motivo, all’asta possono partecipare essenzialmente i commercianti di pellet, che sanno come rivendere tutti i sacchetti disponibili.

Se tutti gli 85 lotti venissero acquistati al prezzo base dell’asta, il Tribunale incasserebbe circa 800 mila euro. Ad oggi, tuttavia, nessun acquirente ha presentato la propria offerta (il rilancio minimo parte da 100 euro), anche se persone interessate pare ce ne siano parecchie, visto che i lotti sono stati supervisionati in questi giorni da più di un centinaio di possibili compratori.

Fino a lunedì, dunque, la merce dovrebbe essere piazzata, perché è probabile che gli interessati stiano temporeggiando affinché la prima asta vada deserta e che alla seconda o terza battuta i prezzi scendano ulteriormente.

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