Frammenti di passato, pezzi di storia che puntualmente ritornano per la gioia e la passione dei collezionisti di tutto il mondo.
Il mondo del collezionismo da sempre riesce a catalizzare l’attenzione di milioni di appassionati nei confronti di un contesto più che mai prestigioso e magico. Migliaia di esemplari scambiati ogni anno, acquistatati o rivenduti all’insegna di una passione inarrestabile. In alcuni casi ci troviamo di fronte a veri a propri tesori, perle preziose che in qualche modo rimandano anche alla storia dello stesso paese che ha provveduto a produrle.
Il collezionismo come forse non lo si è mai visto, un mondo fatto in qualche modo di mistero, con dinamiche molto complesse alla base di un mercato assolutamente autonomo e consapevole di una specifica sua natura. Acquistare o vendere frammenti di storia è un qualcosa di molto particolare, senza dubbio alcuno.
Tra le monete particolarmente apprezzate dai collezionisti di tutto il mondo troviamo senza ombra di dubbio quelle appartenenti alla famiglia della lira italiana. Numerosi esemplari della vecchia moneta italiana fanno girare la testa ad appassionati di ogni angolo del pianeta, giorno dopo giorno.
Non sono pochi, inoltre, gli stessi esemplari che oggi valgono cifre assolutamente esorbitanti, figlie, per l’appunto, di un mercato con regole precise e valutazioni assolutamente oggettive di specifici elementi che fanno schizzare alle stelle il valore stesso di una specifica moneta.
Raccontare della vecchia lira è come parlare allo stesso tempo del nostro paese. Tre diversi secoli quelli vissuti dalla moneta accanto al nostro paese. Metà ottocento, intero novecento e primi anni del duemila. Una storia fatta di grandi tragedie cosi come di momenti di grande speranza.
Monete, la vecchia lira e i suoi preziosi gioielli: le valutazioni dei cinque esemplari più preziosi
Tra le monete particolarmente apprezzate dallo stesso mercato troviamo per esempio quelle dal taglio da 100 lire denominate “Minerva”. In questo specifico caso ci troviamo di fronte a valutazioni mediamente alte, considerato il valore nominale iniziale dell’esemplare ma non altissimo.
Andiamo a vedere, dunque quali sono gli esemplari che valgono davvero tantissimo sul mercato collezionistico mondiale:
- 10 Lire Olivo (1946). Un esemplare in perfette condizioni del 1946 può valere fino a 6.000 euro. L’anno successivo ne sono state coniate solo 12.000, quindi anche un FDC del 1947 può valere fino a 4.000 euro.
- 5 Lire Uva (1946). Nel 1946 ne sono stati realizzati 81.000 esemplari di questa specifica moneta, alcuni in Italma, una lega composta da alluminio, manganese e magnesio. I pezzi più rari possono valere fino a 2.000 euro.
- 1 Lira Arancia (1947). Nel 1946 sono state realizzate 104.000 di quest’esemplare mentre l’anno successivo solo 12.000. Un fior di conio del 1947 può infatti arrivare a valere 1.500 euro.
- 2 Lire Spiga (1947). Nel 1947 ne sono state realizzati solo 12.000 esemplari. La quotazione può arrivare fino a 1.800 euro.
- 100 Lire Minerva (1955). Nel 1955, anno di introduzione di questa moneta, la tiratura è stata pari a 8.600.000 esemplari, eppure un FDC del 1955 può valere fino a 1.200 euro.
Pezzi unici insomma che hanno fatto la storia del nostro paese e che oggi fanno quella del collezionismo mondiale. Gli appassionati di tutto il mondo ogni giorno provano a strappare gli ultimi esemplari rimasti ai legittimi proprietari con offerte spesso da capogiro. Un mondo complesso e misterioso insomma, in cui la magia, il sogno, la fanno assolutamente da padroni.