L’assegno di vedovanza nel 2023 ammonta a 52,91 euro al mese e si aggiunge alla pensione di reversibilità, arretrati fino a 3.000 euro.
Per ottenere questa prestazioni ci sono dei limiti di reddito da rispettare, nello specifico: si può ottenere un assegno di 52,91 euro al mese, se non si supera la soglia di reddito di 27.88967 euro. Mentre chi percepisce un reddito da 27.889.68 a 31.296,62 euro percepirà un assegno ridotto di 19,59 euro. Superato il limite di reddito di 31.296,62 euro, l’assegno di vedovanza non spetta.
Un Lettore ha posto il seguente quesito agli Esperti di InformazioneOggi: “Buongiorno, mia mamma è vedova dal 2010 e percepisce la pensione di reversibilità di mio papà. Lei è invalidità al 100%, mi hanno detto che può chiedere l’assegno di vedovanza con gli arretrati, è vero? Se la risposta è positiva, come posso richiederli e quali documenti servono. Grazie per la risposta”
Si può richiedere il diritto all’assegno di vedovanza anche dopo aver presentato la domanda di reversibilità e inoltre, si ha la possibilità di ricevere gli arretrati. Il diritto all’assegno di vedovanza si trasferisce agli eredi. Infatti, se il vedovo è deceduto senza aver ricevuto l’assegno di vedovanza, gli eredi possono richiedere il beneficio per il periodo in cui il vedovo ne aveva diritto, oltre agli arretrati per il periodo in cui il beneficio non è stato percepito dal defunto. Come sopra indicato la prestazione è riconosciuta in base a determinati limiti di reddito.
Inoltre, esiste anche un limite di prescrizione quinquennale da considerare. Gli arretrati per cinque anni precedenti ammontano ad un valore di circa 3.000 euro.
Per la presentare la domanda all’INPS ci si può rivolgere ad un Ente di patronato, oppure, tramite il portale dell’INPS con le credenziali SPID, CIE o CNS. È possibile rivolgersi anche al Contact Center dell’INPS al n. 803164 (gratuito) oppure da rete mobile a pagamento in base al gestore, al numero 06 164164.
Alla domanda bisogna allegare i seguenti documenti:
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