Oggi per mettere il fotovoltaico sono necessari diversi soldi, ma per fortuna esistono incentivi e oggi anche un contributo a fondo perduto.
Significa che le persone potranno avere dei soldi per installare degli impianti fotovoltaici e cominciare a produrre energia pulita. Ma bisogna rispettare dei criteri.
Come sappiamo, col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ci sono tanti fondi da poter spendere e una parte di questi dovrĂ andare ad incentivare la crescita del settore delle energie rinnovabili e pulite.
In questo senso, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha emanato un decreto che prevede il “doppio incentivo”: ecco di cosa si tratta.
La misura di cui stiamo parlando si compone di una serie di benefit: un contributo a fondo perduto in grado di coprire fino al 40% delle spese per l’installazione di impianti fotovoltaici. Inoltre coloro che son o idonei potranno fruire anche di una tariffa agevolata.
Il Ministero ha individuato questa tariffa in 93 euro/megawattora netta immessa in rete da parte degli impianti fino a 300 chilowatt e in 85 euro/megawattora per gli impianti di potenza superiore.
Il contributo è previsto nell’ottica dell’installazione di pannelli agrivoltaici, questo significa che non è destinato ai privati cittadini. Tra l’altro anche chi potrà accedere al benefit dovrà realizzare impianti che non devono danneggiare le attività agricole o della vita degli animali, e dovranno essere girevoli per ottimizzare la resa. Non mancheranno regole ben precise per il montaggio, la manutenzione e il monitoraggio delle strutture fotovoltaiche stesse.
Il contributo a fondo perduto potrĂ essere chiesto da imprenditori del settore, cooperative agricole, consorzi, societĂ , associazioni, che parteciperanno alle aste pubbliche attraverso meccanismi precisi.
I vincitori potranno però contare su benefit della durata ventennale, che è quella individuata come vita media degli impianti fotovoltaici. Sono previste comunque anche limitazioni o stop decisi dal Ministero in casi eccezionali.
Si tratta di un incentivo sicuramente a vantaggio delle risorse imprenditoriali del nostro Paese, ma la speranza è che bonus di questo genere – oltre agli altri già in essere – possano essere individuati per aiutare anche le famiglie che desiderano passare alle energie rinnovabili ma non hanno la disponibilità economica per farlo.
Ricordiamo che, mentre assistiamo alla “transizione green”, non mancano criticità proprio in questo senso: l’inflazione è schizzata alle stelle e i continui rialzi dei tassi stanno letteralmente “strozzando” chi ha un mutuo o chi vorrebbe accendere un prestito, magari proprio per installare un impianto fotovoltaico.
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