L’Assegno ordinario di invalidità (AOI) è una misura previdenziale prevista dall’INPS destinata a una particolare categoria di lavoratori.
Nello specifico, l’AOI è previsto per i lavoratori iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria), per i lavoratori autonomi e per quelli iscritti alla gestione separata.
Però è necessaria anche un’altra condizione: la capacità lavorativa deve essere ridotta in modo permanente, ovvero a meno di un terzo per infermità fisica o mentale. L’Assegno dura tre anni e alla scadenza deve essere riconfermato nuovamente, altrimenti l’INPS bloccherà l’erogazione. Comunque sia, l’Istituto previdenziale ha facoltà di convocare il beneficiario anche prima della scadenza. La convocazione, che ricordiamo è obbligatoria, ha lo scopo di accertare che le condizioni vincolanti siano ancora presenti.
Però, se riconosciuto per tre volte, l’AOI diventa definitivo fino all’età della pensione (67 anni), purché sia presente anche il requisito contributivo (20 anni). Infatti, se questo ultimo non è sufficiente l’Assegno di invalidità diventa Assegno sociale. Tuttavia, in alcuni casi si ha una riduzione dell’Assegno ordinario di invalidità. Scopriamo il perché.
L’Assegno di invalidità può subire una riduzione se il beneficiario continuerà l’attività lavorativa e, nel caso, superi un determinato reddito. Riguardo a quest’ultimo, ai sensi della legge 222/1984, l’INPS applica delle percentuali di riduzione sull’importo dell’assegno pari al:
Ovviamente, se il beneficiario non supera il limite di reddito, l’assegno sarà di 563,74 euro. Anzi, qualora il reddito fosse più basso, otterrà, invece, una integrazione.
Per dovere di informazione, si segnala che nel 2023 i limiti di reddito sono: 13.085,02 euro, se il beneficiario è coniugato e 19.627,53 euro, se il beneficiario non è coniugato.
Esiste un modo per capire se l’Assegno ordinario di invalidità potrebbe subire una riduzione: il calcolo dei contributi previdenziali e assicurativi. In pratica, in base al dove il lavoratore ha versato i contributi si effettuerà il calcolo secondo il metodo retributivo oppure quello misto.
Nel metodo retributivo rientrano i lavoratori che hanno almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Invece, rientrano nel metodo misto quelli che hanno meno di 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995 e ulteriori contributi a partire dal 1996.
Infine, quelli che hanno maturato i requisiti a partire dal 1° gennaio 1996 rientrano nel contributo puro. Il questo caso, l’Assegno ordinario di invalidità sarà molto basso. Inoltre, non avranno diritto all’integrazione al trattamento minimo perché abolita dalla legge 335/1995.
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