Quali sono le truffe online e sui social, le strategie più diffuse, i rischi, consigli e sistemi di sicurezza da adottare: il punto
Le truffe online sono sempre più diffuse e frequenti e per tale ragione è bene conoscere le modalità e le strategie ricorrenti, così come i rischi che si possono correre ma anche i consigli e le opzioni da conoscere per difendersi.
È la Polizia Postale all’interno della propria comunicazione sul sito ufficiale che si sofferma su tali aspetti, spiegando anzitutto che si tratta di un fenomeno in crescita, fornendo anche degli utili dati al riguardo.
Si legge infatti che son state trattate, nel corso dell’anno scorso da parte della Polizia Postale, più di 15600 casi, e il trend inerente i primi tre mesi del 2023 vede una crescita del cinque per cento circa la quantità di casi rilevati.
La veicolazione dei messaggi trappola da parte dei malintenzionati avviene sempre più mediante i social network, con lo scopo di carpire dati sensibili delle inconsapevoli vittime, appropriarsi del profilo ed usare i contatti per arrivare a quanti più utenti possibili.
La Polizia Postale spiega che le truffe online che si diffondono mediante i principali social sono tante e varie. Quelle dalla maggior frequenza propongono facili guadagni con piccoli investimenti iniziali, ma diffuse sono anche quelle legate alla sponsorizzazione di offerte lavorative, con carriere da influencer prospettate.
Oppure, ancora, proponendo allettanti collaborazioni con noti brand, portando gli utenti alla cessione dei dati personali e anche persino quelli di tipo bancario.
Spesso, a catturare l’attenzione delle vittime è la tecnica del “tag”, mediante cui si menzionano e si invogliano le persone a visitare il profilo del malintenzionato, il quale talvolta appare tanto simile da comportare un primo contatto che fa quindi scattare la trappola.
Il Commissariato di P.S. Online raccomanda di impiegare sempre adeguati sistemi di protezione, al fine della protezione degli account e l’aumento dei livelli di sicurezza.
Tra i sistemi in questione, vi è quella di attivare l’autenticazione a 2 fattori sui propri device, dunque un controllo d’identità che gli utenti devono fare impiegando un codice ricevuto sul proprio smartphone.
Inoltre, all’interno della comunicazione, la Polizia Postale invita a scrivere per info a www.commissariatodips.it, ma al contento rimanda anche ad alcuni link per approfondire degli argomenti rilevanti sul tema, qui in basso riportati:
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