I soggetti che possiedono familiari affetti da gravi disabilità hanno diritto a beneficiare dei tre giorni di permesso mensili per assisterli.
La suddetta possibilità viene riconosciuta se ci sono determinate condizioni di parentela con il soggetto disabile.
Inoltre, il beneficio è rivolo solo a lavoratori dipendenti pubblici e privati.
Per poter usufruire dei benefici rivolti ai familiari dei soggetti disabili, questi devono prima essere riconosciuti tali dalle Commissioni mediche competenti.
Un nostro lettore pone la seguente domanda:” Buongiorno, mia madre ha 86 anni e sta per essere ricoverata presso una RSA. Purtroppo, soffre di depressione e quindi ha diritto a uscire fuori anche per visite. Io sono l’unico figlio di cui dispongo dei tre giorni di permesso mensile. Volevo cortesemente sapere se quando viene ricoverata i miei tre giorni al mese vengono riconosciuti ugualmente. Grazie”.
Ai familiari dei disabili in gravi condizioni è prevista la possibilità di usufruire dei tre giorni di permesso mensili retribuiti. Questi vengono utilizzati per prestare l’assistenza al disabile.
I lavoratori dipendenti hanno la possibilità di richiedere il suddetto beneficio per i seguenti familiari:
La Legge 104 prevede che per la fruizione dei permessi mensili il disabile da assistere deve:
Per i ricoveri in day hospital e centri diurni che hanno uno scopo assistenziale, riabilitativo od occupazionale, i permessi mensili retribuiti possono essere richiesti.
Esistono però eccezioni, per il ricovero a tempo pieno in cui i permessi mensili posso essere lo stesso fruiti.
I permessi legge 104 possono essere riconosciuti anche quando il familiare disabile da assistere è ricoverato a tempo pieno nei seguenti casi:
I permessi sono riconosciuti anche quando vi è la necessità di prestare assistenza al disabile ed è certificata dal personale sanitario della struttura in cui è ricoverato.
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 21416 del 14/08/2019 ha disposto che i permessi non possono essere fruiti nel caso di ricovero in strutture ospedaliere pubbliche o private.
Possono essere richiesti per quelle residenziali di tipo sociale, come le case di riposo, le comunità alloggio o le case famiglia visto che non è continua l’assistenza sanitaria.
Il divieto resta se la struttura offre prestazioni sanitarie continue, come l’RSA.
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