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Economia

Pensioni e assegni familiari: nuovi importi e limiti di reddito 2023, cambia tutto

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L’INPS ha comunicato gli aumenti del 2023 previsti per i limiti di reddito in relazione agli assegni familiari erogati ad alcuni nuclei e alle pensioni da lavoro autonomo. 

Cambiano importi, cambiano i limiti di reddito familiare. Il 2023 riserva sorprese che i cittadini interessati devono conoscere.

InformazioneOggi.it

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha presentato un documento con i nuovi importi validi nel 2023. Il riferimento è alla prestazione spettante unicamente ai nuclei familiari che non hanno diritto all’Assegno Unico ossia famiglie con figli o nuclei orfanili. Nello specifico, l’INPS ha aggiornato i limiti reddituali ai fini della cessazione o riduzione degli assegni familiari nonché delle quote di maggiorazione per la pensione. La Circolare di riferimento è la numero 28 dell’anno in corso. Destinatari sono

  • i coltivatori diretti, coloni, mezzadri,
  • piccoli coltivatori diretti,
  • pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi.

Le categorie citate che percepiscono ancora gli assegni familiari devono sapere che il sistema di determinazione della prestazione è legata al concetto di capofamiglia. Significa che vengono ad esso riconosciute integrazioni per ogni componente del nucleo familiare avente diritto. Il calcolo dell’importo, dunque, prevede di moltiplicare il numero dei componenti per un importo fisso. Tali componenti sono il richiedente, il coniuge, i figli legittimi o adottivi minorenni o fino a 26 anni se iscritti all’università. Vi rientrano, poi, fratelle e sorelle conviventi se minorenni o inabili al lavoro nonché i genitori.

Aumenti 2023 per famiglie e pensionati, quantifichiamoli

L’integrazione per il pensionato a carico delle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi – artigiani, commercianti e coltivatori – e per i piccoli coltivatori diretti ha un importo fisso di 10,21 euro al mese per ogni familiare. Per gli ascendenti, invece, l’importo è di 1,21 euro al mese. Le quote vengono erogate per dodici mesi.

Se i coltivatori diretti, i coloni e i mezzadri sono in attività, invece, riceveranno assegni familiari per i figli minorenni, inabili oppure studenti nonché per fratelli, sorelle e nipoti a condizione che siano conviventi e a carico (con reddito inferiore a 4 mila euro se minori di 24 anni oppure di 2.840,51 euro) per un importo fisso pari a 8,18 euro al mese.

Ogni anno gli importi vanno aggiornati e aumentati del 10% se il nucleo è composto da un genitore e figli (o equiparati) oppure del 50% in caso di componenti con inabilità. Soddisfacendo entrambe le ipotesi l’incremento sarebbe del 60%.

Scopriamo ora i limiti reddituali del 2023 stabiliti una volta fissato il tasso di inflazione 2022 all’1,5%.

Limiti reddituali dell’anno in corso

La tabella INPS riporta per l’anno 2023 questi limiti di reddito per le quote di maggiorazione degli assegni familiari

  • con un componente nel nucleo la soglia oltre la quale si perde la maggiorazione per primo figlio e genitore a carico è 10.236,05 euro. Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori);
  • 16.985,56 euro con due componenti (1° figlio e genitore) e 20.342,02 euro con due componenti (limite oltre il quale si perde la maggiorazione per tutti i familiari a carico). Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori);
  • 21.840,24 euro con tre componenti (1° figlio e genitore) e 26.151,67 euro con tre componenti (limite oltre il quale si perde la maggiorazione per tutti i familiari a carico). Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori);
  • 26.082,68 euro con quattro componenti (1° figlio e genitore) e 31.235,53 euro con quattro componenti (limite oltre il quale si perde la maggiorazione per tutti i familiari a carico). Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori);

Continuiamo a conoscere gli importi

La tabella INPS continua

  • 30.328,70 euro con cinque componenti (1° figlio e genitore) e 36.319,44 euro con cinque componenti (limite oltre il quale si perde la maggiorazione per tutti i familiari a carico). Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori);
  • 34.372,11 euro con sei componenti (1° figlio e genitore) e 41.162,65 euro con sei componenti (limite oltre il quale si perde la maggiorazione per tutti i familiari a carico). Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori);
  • 38.414,77 euro con sette o più componenti (1° figlio e genitore) e 46.005,06 euro con sette o più componenti (limite oltre il quale si perde la maggiorazione per tutti i familiari a carico). Il limite di reddito personale mensile per essere considerati a carico è di 793,93 euro (coniuge, figli, un genitore) e 1.389,38 euro (due genitori).
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