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Economia

Bonus 2023 per riconvertire l’auto: una grande occasione da non perdere, chi può fare domanda e come

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Riconvertire l’auto grazie al bonus retrofit 2023: come funziona, dettagli sulla domanda e chi può richiederlo

Quando si parla di bonus c’è sempre grande attenzione, come nel caso del retrofit 2023 per riconvertire l’auto: i dettagli e alcuni aspetti da sapere sulla domanda.

InformazioneOggi

La misura del bonus retrofit 2023 va a prevedere un contributo per la riqualificazione elettrica della vettura. Nel dettaglio si rivolge a coloro che vogliono riqualificare l’automobile installando un sistema di alimentazione di tipo elettrico, sostituendo quello originale a motore endotermico.

La misura proprio di recente è divenuta realtà. Nell’ambito delle disposizioni per la promozione della decarbonizzazione del trasporti e nell’ottica della transizione ecologica, il fondo reso disponibile dal decreto interministeriale tra MIMS e MISE, è pari a quattordici milioni di euro.

La misura in questione va a premiare la riqualificazione elettrica della mezzo per il trasporto persone/merci attraverso un contributo sino a tremila e cinquecento euro.

A seguire i dettagli su come accedervi e far richiesta.

Convertire l’auto in elettrica: chi può accedere alla misura e quali veicoli

Il tema dell’auto elettrica desta sempre attenzione come nel caso della ricarica: ecco il costo del pianto ed altri elementi da approfondire.

Tornando al bonus retrofit 2023 auto, la misura consiste in un contributo del sessanta per cento del costo per la riqualificazione elettrica sino ad un massimo di tremila e cinquecento euro.

A ciò si va a sommare un contributo del sessanta per cento delle spese inerenti l’imposta di bollo per l’inscrizione al PRA, imposta di bollo e quella provinciale di trascrizione (IPT).

A poterne beneficiare è chi ha provveduto alla sostituzione del motore termico del proprio veicolo con uno elettrico sin dal 10.11.21, ovvero all’ingresso in vigore della legge numero 156 del 09.11.21.

La misura riguarda dunque i proprietari dei veicoli a motore a combustione interna che hanno fatto l’aggiornamento tecnico da questa data e sino al 31.12.22.

Per quanto riguarda i veicoli cui si lega la misura, si tratta di veicoli per trasportare persone (categoria M1), con fino ad otto posti a sedere. Al di là del posto conducente.

E ancora, quelli M2 ed M3 (trasporto persone), con oltre otto posti in aggiunta al sedile del conducente. Poi, i furgoni per trasportare le merci, categoria N1, che abbiano massa non maggiore di 3.5 tonnellate.

Bonus Retrofit 2023 auto: quali officine e come si fa domanda

La conversione in questione va fatta rispetto a procedure oggetto di richiamo dal decreto numero 219/2015 del MIT. Il quale, va a dettagliare precisamente le caratteristiche a proposito della trasformazione per riqualificare secondo norma.

Non si prevede ancora, al momento, la conversione di mezzi a due ruote. In tal senso vi era un’ipotesi di una specifica modifica al decreto legato.

Andando nel dettaglio dell’intervento che va a sostituire il motore enodotermico, questo va fatto da una impresa di autoriparazione identificata, pur quale attività secondaria, con uno dei codici ATECO che seguono: 45.20.10, 45.20.30.

Qui riportate sinteticamente ed in modo non esaustivo, ma è bene sottolineare che questo, come altri, sono aspetti da approfondire.

La misura si potrà erogare soltanto circa interventi già fatti, con spese comprovabili, andando a presentare la specifica richiesta sulla piattaforma (retrofit.consap.it).

Facendo l’accesso mediante identità digitale, si andrà a compilare l’istanza, andando ad inserire dati anagrafici, codice fiscale, mail, targa e categoria della vettura. E ancora, data della trasformazione, le cifre inerenti i lavori fatti, l’IBAN e l’intestatario del C/C su cui fare bonifico.

A seguire poi, al fine dell’erogazione della misura, occorrerà fornire alcuni documenti, e nel dettaglio si tratta delle fatture di spesa e della quietanza pagamento fatta mediante modalità tracciabile. E ancora, il Documento Unico di circolazione e le ricevute di spesa per IPT e d’iscrizione al PRA.

Questi, alcuni dettagli generali in merito. Ad ogni modo è bene approfondire quanto previsto, requisiti, aspetti inerenti le officine e tutti gli elementi importanti, anche presso esperti della materia, e consultando il Decreto MIT 219/2015.

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