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Economia

Rimborso canone RAI: spetta sempre con la Legge 104? La risposta è inaspettata

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Uno dei dubbi più frequenti riguarda la possibilità di ottenere l’esenzione e il rimborso del canone RAI con la Legge 104. Ecco i requisiti.

Il canone RAI è un’imposta che deve essere pagata da tutti coloro che possiedono apparecchi televisivi.

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Non è, dunque, legato all’effettivo utilizzo del servizio e si paga direttamente sulla bolletta della fornitura energetica.

In alcune specifiche ipotesi, tuttavia, è possibile essere esonerati dal pagamento del canone RAI. Vediamo, dunque, quali sono le condizioni che permettono di non pagare l’imposta o di richiederne il rimborso.

Per ulteriori informazioni, consulta anche il seguente articolo: “Rimborso Canone Rai, la procedura per recuperare i propri soldi“.

Rimborso canone RAI ed esonero: è sufficiente la Legge 104?

Una nostra gentile Lettrice ha inviato alla Redazione il seguente quesito:

Buongiorno, mio padre ha la 104 ed un ISEE che non supera gli 8 mila euro. Può presentare domanda per il rimborso del canone RAI? Grazie mille.”

Chiariamo subito che, purtroppo, la Legge 104 non stabilisce l’esonero dal pagamento o il rimborso del canone RAI. La sola circostanza di essere invalido, dunque, non è sufficiente affinché un nucleo familiare sia sollevato dal versamento dell’imposta. Lo stesso discorso vale anche per i caregivers di disabili gravi.

Per non pagare il canone, bisogna dichiarare di non possedere alcun apparecchio in nessuna delle abitazioni in cui è presenta un’utenza elettrica intestata al richiedente. La normativa, inoltre, contempla una serie di ipotesi per le quali è prevista l’esenzione, ma non riguardano direttamente il possesso di una patologia invalidante. Nello specifico, sono 5 i casi di esonero dal pagamento del canone RAI:

  1. anziani con più di 75 anni e con un reddito non superiore a 8 mila euro;
  2. militari delle Forze Armate Italiane, per le tv situate negli ospedali militari, nelle Case del Soldato e nelle sale convegno;
  3. membri stranieri appartenenti alle Forze NATO;
  4. agenti diplomatici e consolari;
  5. rivenditori e negozianti addetti al riparo degli apparecchi televisivi.

Solo se si rientra in tali categorie si ha diritto all’esenzione dal pagamento delle tassa. A tal fine, bisogna inviare l’apposito Modulo (scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate) entro il 31 gennaio dell’anno in corso, per ottenere l’esenzione totale, oppure entro il 30 giugno, per non pagare il secondo semestre.

L’unico caso in cui non si paga il canone RAI grazie alla Legge 104

Esiste un’ipotesi eccezionale, per la quale i titolari di Legge 104 sono esonerati dal pagamento del canone ed è il ricovero presso una casa di cura o di riposo. In tale circostanza, infatti, si presume che non si abbia più un’utenza elettrica attiva a proprio nome e di, conseguenza, un apparecchio televisivo.

Al riguardo, leggi questo interessante approfondimento: “Canone RAI: il pagamento è dovuto anche in caso di ricovero? La risposta che non ti aspetti“.

La disdetta con la relativa richiesta di rimborso del canone RAI riguarda solo i cittadini over 75 con reddito inferiore a 8 mila euro, che convivono con il coniuge. Essi, dunque, possono inoltrare una Dichiarazione Sostitutiva Unica, con la quale provano il possesso dei presupposti richiesti per l’esonero. Se, inoltre, hanno pagato l’imposta, pur potendo usufruire dell’agevolazione, possono chiedere il rimborso delle somme versate.

Rimborso canone RAI: quando e a chi è consentito?

I soggetti che hanno diritto all’esonero possono presentare domanda di rimborso, se ingiustamente versato.

Per ottenere il rimborso del canone RAI bisogna inviare lo specifico Modello, contenente la Dichiarazione Sostitutiva Unica che certifica il possesso dei presupposti che permettono l’esenzione.

Se l’imposta è stata pagata tramite bolletta della fornitura elettrica, l’invio del Modulo di rimborso può essere trasmesso in uno dei seguenti modi:

  • telematicamente, con Posta Elettronica Certificata, all’indirizzo sat@postacertificata.rai.it;
  • tramite plico raccomandato, da trasmettere all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino;
  • attraverso la consegna a mano, presso un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

Per l’individuazione del limite di reddito di 8 mila euro, per beneficiare del rimborso del canone RAI, si tiene conto delle entrate dell’anno precedente a quello di presentazione della domanda. Si considerano le seguenti voci:

  • reddito imponibile inserito nella Dichiarazione dei Redditi;
  • retribuzioni derivanti da Enti e Organi internazionali, dalla Santa Sede e dagli Enti centrali della Chiesa Cattolica;
  • redditi soggetti ad imposta sostitutiva a ritenuta a titolo d’imposta (per esempio, interessi sui depositi bancari, titoli di Stato, investimenti, BOT);
  • rendite estere non tassate in Italia.

Sono, invece, esclusi dal computo i redditi esenti dall’IRPEF, come le pensioni da guerra, il TFR e il TFS, i redditi soggetti a tassazione separata e il reddito derivante dalla casa di abitazione.

Nella domanda di rimborso l’utente deve specificare la data dalla quale devono essere calcolate le somme da recuperare. Al Modulo per la richiesta di rimborso del canone RAI, infine, deve essere allegata la copia di un valido documento di identità del richiedente.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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