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Pensioni: governo e sindacati pronti per parlare di riforma, oggi il primo incontro

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Il 19 gennaio 2023 governo e sindacati si incontreranno per parlare di pensioni e della riforma in generale.

A renderlo noto è Marina Calderone, ministro del Lavoro: «L’obiettivo non è fare parole ma attivare un confronto ampio e articolato, che coinvolge tutti gli attori sociali e istituzionali, per poi arrivare ad un percorso di riforma».

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Obiettivo comune è mettere in soffitta in modo definitivo gli interventi utilizzati per evitare la legge Fornero e che ogni anno sono inseriti nella legge di Bilancio. Interventi che, inoltre, fanno aumentare le misura di uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Pensioni: governo e sindacati pronti per parlare di riforma

Governo e sindacati hanno tutte le intenzioni di partire con il piede giusto e, se non ci saranno interruzioni, il primo incontro (così come gli altri) andrà avanti abbastanza velocemente. Si parla della pubblicazione di una prima bozza già fra 5 mesi. A darne conferma è la stessa ministra del lavoro che aggiunge che insieme alla riforma delle pensioni si affronterà anche il tema della sicurezza lavoro.

Inoltre, qualche giorno fa l’ISTAT ha reso noto il conguaglio definitivo dell’inflazione tenuto conto dell’indice FOI, ovvero indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, escluso i tabacchi. A partire da gennaio 2024 le pensioni minime avranno un valore dell’8,1% più alto rispetto al 2022. Quindi, i pensionati con trattamento minimo riceveranno un aumento dell’1,5% rispetto agli altri trattamenti previdenziali.

Ricordiamo che per il 2023 l’incremento delle pensioni è del 7,3% A tal proposito potrebbe interessare il seguente articolo: “Pensioni minime: tutta le verità sugli aumenti di gennaio”. Invece, nell 2024 la percentuale aumenterà ancora del 2,7% e saranno riconosciuti gli aumenti a partire da gennaio 2023 fino a dicembre 2024.

Insomma, il governo si dice pronto a dare risposte alle domande che formuleranno i sindacati. Anzi, ha continuato Calderone bisogna pensare a «un sistema previdenziale equilibrato che tenga conto delle singole situazioni e della necessità di applicare il concetto di flessibilità».

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