Nuova sentenza con esito positivo per i risparmiatori titolari di buoni fruttiferi postali serie Q/P. Ecco cosa succede.
Il Tribunale di Velletri con la sentenza numero 2113 del 16 novembre 2022 ha dato ragione ai risparmiatori così come le precedenti sentenze.
Nello specifico dei tribunali di Napoli, Santa Maria Capua Vetere e Trapani e delle corti di appello di Firenze e Napoli. Tutte le sentenze confermano che i risparmiatori hanno diritto a ottenere la giusta somma di rimborso così come indicato sui buoni fruttiferi postali serie Q/P.
Sono molti i risparmiatori che sottoscrivono buoni fruttiferi postali perché di facile gestione, garantiti dallo Stato e rimborsati al 100%. A volte però sui buoni postali c’è poca chiarezza da parte degli operatori sia su scadenze e rimborsi e sia sui rendimenti che maturano. Per questo motivo, Poste Italiane subisce delle sanzioni.
Tra l’altro può capitare che sui buoni fruttiferi postali ci siano delle informazioni contraddittorie e che il capitale rimborsato da Poste sia diverso da ciò che il risparmiatore si aspettava.
Prendiamo come esempio i buoni fruttiferi postali serie Q/P che al termine della scadenza trentennale riconoscono al risparmiatore un rimborso pari a circa la metà di quello promesso. Si tratta di buoni postali emessi dopo il 1° luglio 1986 emessi su moduli di una serie Q e che Poste Italiane non aveva modificato la parte dei rendimenti per il periodo compreso tra il 21° e il 30° anno. In pratica, le modifiche riguardano i primi 20 anni del buono ma non i successivi 10.
Varie sentenze hanno dato ragione ai risparmiatori che hanno ottenuto poi il rimborso più alto. Altre, invece, hanno dato ragione a Poste Italiane. Infatti, per i giudici l’errore era una «mera imperfezione».
Comunque, fanno sapere le associazioni Codacons e Federconsumatori che continueranno a tutelare i cittadini riguardo ai buoni fruttiferi postali serie Q/P affinché ottengano il giusto rimborso.
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