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Confermato lo sciopero benzinai: attenzione alle date per non rimanere a secco

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Proclamato lo sciopero dei benzinai per il 25 e 26 gennaio: per ora confermato, ecco cos’è successo e di che si tratta

Tiene banco il tema dello sciopero dei benzinai su tutta la rete per i giorni del 25 e 26 gennaio: intanto scoppia la polemica fra esecuzioni, stazione di servizio ed utenti.

Informazione Oggi

Il tema benzina continua a far discutere e a tener banco. Dopo i recenti sospetti da parte dell’Esecutivo in merito alla speculazione di prezzi, è stato indetto lo sciopero dai benzinai per i giorni 25 e 26 gennaio.

Da parte di quest’ultimi le critiche sono state rimandate all’esecutivo. Il tutto, mentre il Governo ha optato per non rinnovare lo sconto sulle accise.

La proclamazione dello sciopero da parte dei benzinai riguarda tutta la rete. L’astensione prevista dalle ore diciannove del 24.01 alle sette del 27.01. I motivi specifici verranno spiegati nell’ambito di una conferenza stampa. Questa è prevista per il giorno giovedì 19, all’hotel Nazionale in piazza Montecitorio. Alle 11.

I gestori delle stazioni che aderiscono a Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, hanno dato annuncio di tale azione. E quest’ultima, rispetto a ciò che viene definito quale “imbroglio mediatico“. É stata fatta richiesta di un incontro per un chiarimento.

Le tre sigle rappresentano sedici mila rispetto ai ventidue mia gestori di punti di rifornimento lunga tutta la rete stradale e dell’autostrada.

Sciopero benzinai, la nota Figicsc

Come si apprende dalla nota Figisc, la posizione è netta. Si legge infatti che “il governo aumenta il prezzo”, per quanto attiene il carburante, mentre “scarica“, la responsabilità ai gestori. Questi, si legge ancora, ricevono insulti ed improperi da parte degli automobilisti.

Viene fatto riferimento rispetto ad una “campagna mediatica vergognosa“, rispetto alla categoria. Dunque, si legge della dichiarazione dello stato di agitazione e dello sciopero avverso al “comportamento del governo”.

La nota si riferisce al decreto trasparenza, il quale va ad imporre ai gestori l’esposizione del prezzo di vendita in aggiunta a quello medio nazionale. 

Si legge ancora delle impressioni della categoria rispetto ad un governo “a caccia di risorse“. E ciò in relazione alla copertura delle proprie responsabilità politiche. Inoltre, in assenza anche del “coraggio di mettere la faccia“, per quanto riguarda decisioni prese.

E ancora, con la consapevolezza che l’Agenzia delle Dogane, Mimit ed Entrate attualmente già conoscono e hanno dati in merito al movimento, ai “prezzi dei carburanti” e circa l’affidabilità in merito alle “comunicazioni giornaliere” che vengono fornite dalla categoria.

La decisione dell’Esecutivo

Da parte dell’esecutivo è stata rivendicata la decisione di non proseguire col taglio delle accise. La scelta è andata nella direzione di destinare le risorse verso diverse misure rispetto al caro energia maggiormente di massa.

Si è deciso di non spalmare dieci miliardi, ma di concentrare ciò che si aveva a disposizione verso chi ha maggiormente bisogno. Una decisione “di giustizia sociale”, ha avuto modo di sottolineare la Premier Meloni.

Intanto, il Movimento 5 Stelle, spiega Pmi.it ha depositato una interrogazione destinata al Ministro dell’Economia. Lo scopo è quello della sollecitazione, per l’Esecutivo, circa il ripristino dello sconto sulle accise.

Nel tentativo di calmare gli animi, il Ministro Adolfo Uso partecipa ad un tavolo tecnico insieme alle associazioni dei consumatori. E con il Sottosegretario Bitonci e il Garanta dei Prezzi.

Tuttavia, il problema al momento per il Governo è maggiormente rappresentato dai benzinai, più che gli automobilisti. Viene ricordato dalle associazioni di categoria che l’attività prevede un margine fisso. Questo è pari a tre centesimi lordi. Dunque non vi è margine per presunte speculazioni.

Sciopero benzinai per ora confermato: travoltò tecnico martedì 17 gennaio

Come si legge su Tgcom24, a seguito del vertice fra la delegazione del Governo e i rappresentanti dei distributori, l’esecutivo ha dato assicurazione circa l’inizio di un confronto col settore. Si tratta di un tavolo tecnico per martedì diciassette gennaio.

Inoltre, il Governo  ha preso visione del congelamento dello sciopero e della sospensione del giudizio circa il decreto legge, mentre si aspetta la pubblicazione.

L’incontro in questione ha visto la presenza di Faib, Fegica e Figisc. Per quanto riguarda l’Esecutivo, vi erano il ministro dell’Economia, delle Imprese e il Made in Italy, e il sottosegretario Mantovano.

All’interno di una nota, i rappresentanti dei gestori hanno informato di aver apprezzato il chiarimento che si è avuto con l’esecutivo. Il quale, si legge, “ripristina una verità inequivocabile“. Ovverosia che non vi è, da parte dei gestori,”alcuna responsabilità per l’aumento dei prezzi”.

In merito alle organizzazioni dei benzinai, si legge che le polemiche terminano qui. Viene spiegato che è giunto il momento di un serio lavoro al fine della restituzione di efficienza e “piena legalità” alla rete.

Nella nota si chiarisce che nei giorni a venire vi è disponibilità da parte delle organizzazioni dei gestori per affrontare i temi presenti sul tavolo. Così come per l’individuazione di strumenti, anche normativi, che siano d’utilità per affrontare tanto la situazione quanto la prospettiva.

Una strada, si legge, che “può portare anche a rivalutare lo sciopero“. Il quale attualmente è congelato sebbene con riserva, viene spiegato, in relazione ad una relativa sospensione in funzione dell’esame del testo inerente il decreto, dopo l’emanazione.

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