Ottime notizie per i beneficiari dell’Assegno Unico e Universale per figli a carico: gli importi saranno più alti da febbraio 2023.
Mancano meno di 2 mesi per il primo compleanno dell’Assegno Unico e Universale, la nuova misura rivolta alle famiglie con figli a carico entro i 21 anni. In realtà la misura è entrata in vigore, in via sperimentale, proprio a gennaio e a febbraio del 2022.
Anche per il 2023 le famiglie potranno usufruire di questo beneficio. Attenzione, però, perché la circolare INPS numero 132 del 15 dicembre 2022 specifica che non tutti i beneficiari dovranno presentare la domanda. Infatti, coloro che hanno già hanno fatto richiesta dell’Assegno Unico fino a febbraio 2023 riceveranno in automatico l’importo. Non sarà necessario presentare un nuovo ISEE, purché i requisiti e le condizioni siano uguali a quelli presentati in precedenza.
Invece, le famiglie che richiedono per la prima volta l’Assegno Unico e Universale dovranno presentare la domanda in modalità telematica collegandosi direttamente al sito dell’INPS oppure tramite CAF o patronato. In questo caso è necessario presentare l’ISEE aggiornato.
Ricordiamo, invece, che la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) relativa al 2023 deve essere presentata da tutti i beneficiari entro il 30 giugno 2023. Infatti, questo documento è necessario se a partire da marzo 2023 i beneficiari voglio ricevere l’Assegno Unico con il giusto importo. Purtroppo, non tutti lo sanno e ottengono meno soldi.
Però non tutti i beneficiari di tale misura troveranno gli importi aumentati, ma solo i nuclei familiari:
È l’INPS a rendere noto la novità con la pubblicazione di un comunicato stampa del 30 dicembre 2022. In particolare, specifica che gli aumenti (rivalutati secondo la normativa) saranno erogati a partire dal mese di febbraio 2023. Inoltre, potrebbero includere i conguagli spettanti a decorrere dal mese di gennaio.
Comunque, gli importi definitivi con maggiorazioni e rivalutazione dovuta al caro vita saranno comunicati tramite circolare. In seguito, sarà pubblicato un decreto ministeriale entro metà gennaio.
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