Un sistema finanziario che aveva completamente scordato l’eventualità di nuovi aumenti dei tassi di interesse, all’attuale ritmo, ha dimenticato anche la correlazione tra conto in banca e remunerazione del correntista.
Con tassi ufficiali lasciati per anni vicini allo zero abbiamo dato per scontato l’assenza di una percentuale a nostro favore; i soldi lasciati in banca sono un capitale in grado di fruttare un profitto dai prestiti offerti dall’istituto.
Dal 2008 dopo il fallimento di Lehman Brothers, i tassi ufficiali sono progressivamente arrivati allo zero nel 2012 e da allora dal 2014 fino al 2019 sono diventati negativi. Chi ha un capitale depositato in banca si chiede oggi se non sia suo diritto vedersi remunerare i risparmi.
Se per i conti correnti la perdita degli interessi si rende quasi scontata data l’impossibilità di prevedere la variabilità del saldo discorso diverso è per i conti deposito. I conti deposito hanno durate variabili che vanno da un anno fino a 36 mesi arrivando in certi casi a cinque anni.
La maggior parte dei conti deposito sul mercato oggi sono di tipo vincolato; sono questi a offrire i maggiori rendimenti, progressivi in relazione alla durata del vincolo.
Se i tassi più elevati si trovano sulle durate più lunghe, c’è da dire che le offerte migliori passano 2,5% dei 12 mesi fino al 4,00% lordo annuale per i vincoli a 5 anni.
Con il costo del denaro arrivato al 2,5% verso un orizzonte del 6% è finalmente tempo di rendimenti interessanti provenienti anche da investimenti sicuri e privi di speculazione come i conti deposito.
Secondo l’ultimo report dell’Abi, l’associazione bancaria italiana a ottobre il tasso medio praticato sui depositi che comprende conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito è rimasto limitato allo 0,37%. Si tratta di un bilancio a tutto vantaggio delle banche che le porterà fortemente in attivo nei prossimi mesi.
Tra i migliori conti deposito per interessi offerti nei mesi scorsi ci sono Illimity; l’istituto offre un tasso di interesse fino al 4% su un vincolo di 60 mesi. Tra le altre iniziative nel settore ci sono le proposte di Banca CF+ che offre per lo stesso vincolo temporale un tasso del 4% con minori spese in quanto gestito completamente online.
I conti correnti in questi anni sono stati sempre pieni. Secondo l’ultima indagine della Fabi, il maggior sindacato nel settore bancario, la ricchezza finanziaria degli italiani è quasi raddoppiata negli ultimi 10 anni. Si tratta di una tendenza rafforzata anche dai più diffusi pagamenti elettronici e acquisti online che necessitano per la maggiore di un conto corrente a loro copertura. Secondo un’indagine di Intesa Sanpaolo ben il 44% di tale liquidità rimane ferma sui conti correnti senza generare alcun rendimento. Considerando l’inflazione attuale l’esito è una perdita garantita.
Emerge in questo contesto anche il conto deposito di Conto Arancio che offre il 2,5% all’anno sulle somme vincolate a un anno. L’offerta è valida per chi accredito lo stipendio o la pensione presso la banca.
L’ultima in ordine temporale è Banca Sistema che ha rivisto a rialzo i tassi di interesse su tutte le scadenze del suo servizio “SI conto!”. La banca offre un rendimento sul conto deposito che va dallo 0,50% per la scadenza minima fino al 4,10% su un deposito di 10 anni.
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