Gianluca Vialli sta lottando contro il cancro circondato dall’affetto dei suoi familiari. Anni di sfide lo stanno mettendo a dura prova ma noi italiani sappiamo che i leoni non mollano mai.
Un Natale con una ferita al cuore per tanti italiani. Prima la morte di Sinisa Mihajlovic, poi il volo di Vialli verso Londra per sottoporsi a dolorose cure.
Una partita iniziata diversi anni qua, quando Gianluca Vialli ha eseguito degli accertamenti per una fitta ad una gamba, una probabile ernia che non lo lasciava in pace. Il racconto della scoperta del cancro nel libro Goals inizia così, con il calciatore che riconduce il dolore alle sue abitudini di vita. Un’alimentazione sana accompagnata da esercizio fisico, lunghe passeggiate e partite di golf che, però, possono causare problemi alla schiena. Un giorno durante un esercizio per i glutei con la fisioterapista ha sentito una morsa alla gamba, una fitta intensa come se un cane stesse mordendo il polpaccio. Inizialmente la diagnosi di nervo sciatico, nessun motivo di preoccupazione. Ma Vialli non riusciva a dormire, perdeva peso e l’umore diventava sempre più nero. Una risonanza ha finalmente rilevato un’ernia posizionata sopra un nervo, facilmente rimovibile con un’operazione. Il calciatore non ha avuto dubbi, via con l’intervento.
Vialli ha chiesto il numero dell’ortopedico di Gianluigi Buffon che ha risolto un problema alla schiena al portiere della nazionale proprio durante il Mondiale in Sud Africa del 2010. Il medico dopo aver visto gli esami propone due alternative a Gianluca. Operare subito, in anestesia totale, oppure aspettare e sperare che entro sei settimane l’ernia rientri da sola.
Come già detto l’intervento è stata la scelta del calciatore. La ripresa è difficile e più complicata del previsto. Vialli si sente svuotato, stanco, piange e camminare sembra un traguardo irraggiungibile. Una nuova risonanza risolve l’enigma delle condizioni di Gianluca e rivela l’amara verità, c’è un tumore nel suo corpo.
Vialli ricorda come il giorno di Santo Stefano ha parlato alle sue bambine del cancro al pancreas tra le lacrime. I pianti sono serviti per rendersi conto di una realtà da accettare. “Non è vero che il cancro è questo grande nemico da sconfiggere. Non è una lotta per uccidere lui. È una sfida per cambiare sé stessi“. E così la sfida è stata accolta e da allora la partita continua, con goal da entrambe le parti. La palla è ancora in campo, però, c’è ancora tempo per inquadrare nuovamente la porta e abbattere l’avversario.
I tifosi nel frattempo sostengono Vialli da lontano, appendono striscioni davanti alla clinica i inviano messaggi sui social per fargli sentire tutto il loro supporto. “Forza Luca”, i sampdoriani lo incitano così. E poi gli amici di sempre con Walter Zenga che lancia una commovente dedica “Ti stringo la mano”. I 90 minuti non sono finiti, la lotta continua e ogni italiano attende di sentire una lieta notizia in risposta alle proprie preghiere.
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