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Pensioni

Pensione a 64 anni: due incredibili modi per ottenerla

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La pensione a 64 anni può essere raggiunta in modi differenti, sommando l’età anagrafica e quella contributiva. Quali sono le opzioni disponibili?

Sono due le modalità per ottenere la pensione a 64 anni, in anticipo, dunque, rispetto al normale requisito per la pensione di vecchiaia.

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Il pensionamento anticipato si raggiunge o con 64 anni di età e 20 di contribuzione, oppure con 64 anni di età e 38 di contributi. Tali presupposti saranno in vigore almeno fino al 31 dicembre 2022, perché alcuni strumenti di flessibilità in uscita, se non verranno prorogati, non potranno più essere utilizzati.

Quali sono, dunque, le due misure che danno accesso alla pensione a 64 anni? Scopriamolo insieme.

Per ulteriori informazioni, consulta anche il seguente articolo: “Pensione a 64 anni? Sì, ma solo a chi possiede questi requisiti“.

Pensione a 64 anni: gli strumenti a disposizione

Per quanto riguarda la maturazione del diritto e della misura della prestazione pensionistica, i lavoratori ed i contribuenti in generale, si dividono in 2 categorie. Ci sono, infatti, i cd. retributivi ed i cd. contributivi. I primi sono coloro che hanno cominciato a lavorare e a pagare i versamenti previdenziali entro il 31 dicembre 1995. I secondi, invece, sono coloro che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1° gennaio 1996.

Questa distinzione è fondamentale perché a queste due tipologie di contribuenti sono riservati strumenti differenti. Si tratta di Quota 102 e della pensione anticipata contributiva. Vediamo in cosa consistono e quali presupposti richiedono.

Quota 102: cosa serve per andare in pensione a 64 anni?

Il primo metodo è Quota 102, la misura sperimentata nel 2022 al posto di Quota 100 e che scadrà il prossimo 31 dicembre (a meno che non sopraggiunga una proroga). Lo scopo di tale strumento era quello di evitare che la fine di Quota 100 penalizzasse eccessivamente coloro che non avevano potuto beneficiarne.

Attraverso questo sistema, il lavoratore ha la facoltà di smettere di lavorare se, entro la fine del 2022, ha compiuto almeno 64 anni di età e, allo stesso tempo, ha maturato un’anzianità contributiva di 38 anni. Possono accedervi gli iscritti presso l’Assicurazione Generale Obbligatoria o le forme esclusive e sostitutive della medesima e presso la Gestione Separata INPS.

L’assegno pensionistico a cui si ha diritto con Quota 102 non è soggetto a particolari riduzioni, perché è determinato tramite il sistema misto (cioè sulla base dei contributi accumulati al momento del pensionamento).

L’importo, tuttavia, non si ottiene subito, ma, per la liquidazione, bisogna attendere un determinato periodo, chiamato finestra, che decorre dalla data di maturazione dei requisiti. In particolare, la finestra è di:

  • 3 mesi, per i lavoratori (dipendenti, autonomi o parasubordinati) del settore privato;
  • 6 mesi, per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. Tali lavoratori hanno l’obbligo di presentare domanda di collocamento a riposo con un preavviso di almeno 6 mesi.

Leggi anche: “Andare in pensione nel 2023 con Quota 102: una possibilità tangibile ad una condizione“.

Pensione anticipata contributiva: a chi è riservata?

La seconda misura che permette di accedere alla pensione a 64 anni è la pensione anticipata contributiva.

Prevede il possesso di un’anzianità contributiva decisamente minore rispetto a quella richiesta per Quota 102. Sono necessari, infatti, 20 anni di contribuzione. Non tutti, però, possono fruirne. Questo strumento di flessibilità in uscita, infatti, è riservato ai contributivi puri, cioè coloro che non hanno contributi versati prima del 1996.

Bisogna, poi, percepire una pensione uguale almeno a 1.311 euro al mese (requisito per il 2022), cioè un importo pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimo. A differenza di Quota 102, la pensione anticipata contributiva è una misura strutturale, cioè non soggetta ad alcuna scadenza; sarà utilizzabile, dunque, anche nel prossimo anno.

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