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Pannelli fotovoltaici ☀ per azzerare la bolletta ma attenzione a distanza ed efficienza

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Tema rinnovabili e pannelli fotovoltaici: cosa emerge da un’analisi riguardo la distanza minima tra file di moduli, rispetto all’efficenza

Destano sempre grande interesse temi ed argomenti che si legano alle energie rinnovabili e pannelli fotovoltaici: al riguardo, un’analisi ha dimostrato che una maggior distanza minima tra file di moduli andrebbe a migliorarne le prestazioni. I dettagli in merito.

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È una analisi che si basa sul modello System Advisor del NREL, quella che è andata a dimostrare che una distanza minima maggiore tra le fine dei moduli darebbe una miglior resa e performance riguardo il sistema fotovoltaico. Permettendo al flusso d’aria di poter raffreddarne i pannelli.

A parlarne nel relativo approfondimento è rinnovabili.it, il quale spiega che maggior distanza minima proprio tale file dei suddetti potrebbe aumentarne la produzione di energia e l’economia.

Ciò che emerge dallo studio di Prilliman e dei ricercatori non è una regola universale. Bensì un approccio con validità in vari casi applicativi. Quest’ultimi, che provengono dal NREL, Portland Date University e quale dello Utah, sono andati ad appurarlo mediante delle analisi di tipo tecnico-economico. E di varie configurazioni di impianto, si legge.

L’origine dello studio si lega ad un aspetto. Ovvero al calore che si genera nel corso della trasformazione, per così dire, dell’energia del sole in elettricità, che può far calare un po’ la resa dei moduli.

In merito alla modellazione della temperatura fotovoltaica, questo non è un aspetto nuovo per il settore. Tuttavia, però, attualmente non vi sono molti studi che includono in tale operazione il diverso contribuito del raffreddamento convettivo causato da disposizioni diverse dell’impianto.

Ciò pur sé, come ha chiarito lo stesso Prilliman, fattori come la distanza fra i moduli, l’angolazione cui si trovano, l’altezza da terra, hanno un impatto in merito al flusso dell’aria.

Pannelli fotovoltaici, distanza minima e resa: alcuni aspetti

Non manca l’attenzione in tema rinnovabili e fotovoltaico, con tanti e vari spunti di interesse: si pensi al bonus fotovoltaico 2023: come si chiede, aspetti legati alla domanda e altro ancora.

Tornando al punto, in merito all‘efficienza dei pannelli solari, ad avere un certo impatto è proprio la temperatura. Per ciascun grado di aumento della temperatura del modulo, si ha un calo della potenza max. in uscita che va tra lo 0,3 per cento allo 0,5.

Lo studio, con pubblicazione su IEEE Journal of Photovoltaics, ha – si legge – dimostrato che andando ad aumentare la distanza minima che intercorre tra i pannelli, sarebbe possibile render migliori le performance del sistema. Permettendo ai flussi d’aria un miglior raffreddamento dei pannelli.

E ciò potrebbe avere un effetto positivo anche per quanto concerne il LCOE. Pur se l’analisi non va a specificare quella che dovrebbe essere la distanza minima giusta. Ciò, dal momento vi sono fattori di diversità per ciascun sistema, così come il tutto si lega alle condizioni del posto.

Gli studiosi, si legge però, si sono accorti che i maggiori miglioramenti hanno avuto luogo nel caso di clima con temperature medie annuali annuali basse. Così come nel caso di velocità del vento media annuali moderata-elevata.

Cosa potrebbe significare  per l’agrivoltaico

Tali aspetti si potrebbero rivelare degni nota nel dettaglio per l’agrivoltaico, laddove le colture sono impiantate nei pressi o al di sotto dell’impianto.

Il cambio di impiego del suolo per i vari layout andrebbe ad influenzare il posizionamento delle piante. Il quale potrebbe poi andare ad influenzare il flusso del vento, si legge.

Secondo Macknick, a capo di un progetto NREL sull’agrivoltaico, aumentare la distanza potrebbe permettere l’impiego di un num. più alto di varietà di colture. Così come di tipologie di attrezzature di tipo agricole nell’agrivoltaico.

Potenzialmente, ha affermato, questo potrebbe significare per tali sistemi solari distanziati un maggior convenienza e compatibilità con l’agricoltura su larga scala.

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