Il Ministro Salvini ha proposto un addio al Reddito di Cittadinanza per sei mesi. Scopriamo chi non riceverĂ la ricarica mensile.
Partendo dal presupposto che la momento si tratta solo di ipotesi, alcuni percettori dellâRdC potrebbero rimanere presto senza soldi.
Il quadro è chiaro, il nuovo Governo intende modificare drasticamente il Reddito di Cittadinanza per garantire un sostegno economico solo a chi versa in reali condizioni di difficoltĂ economica. Il cambiamento si rende necessario dopo aver appurato che la misura cosĂŹ come strutturata oggi non è utile per la societĂ . Lâoccupazione non è aumentata e tanti furbetti hanno percepito molti soldi indebitamente in questi tre anni in cui la prestazione è rimasta attiva nonostante svariate polemiche. Ora è il momento della trasformazione a partire dal nome. Con molta probabilitĂ , infatti, lâRdC diventerĂ Reddito di Sussistenza. A chi verrĂ erogato? Solamente ai cittadini che non possono lavorare. La platea si restringerĂ di circa 660 mila persone con un guadagno non indifferente per le casse dello Stato. I soldi potrebbero essere, cosĂŹ, utilizzati per mettere in atto altri interventi fondamentali come la Riforma delle Pensioni.
Matteo Salvini ha proposto unâinterruzione dellâerogazione dellâRdC per sei mesi minimo per i percettori che possono lavorare. Se in questo lasso di tempo non si riuscirĂ a trovare unâoccupazione allora le ricariche mensili cominceranno ad essere nuovamente versate. I soldi risparmiati in questi sei mesi potranno essere sfruttati per sostenere, ad esempio, Quota 102 modificata (piĂš flessibile).
Un progetto definito, dunque, ma il dubbio sulla tempistica rimane. Considerando la grossa mole di lavoro per il Governo è lecito domandarsi se il cambiamento auspicato sia realizzabile allâinterno della Legge di StabilitĂ 2023 o se si dovrĂ attendere il 2024. I temi da affrontare sono molteplici e indubbiamente occorrerĂ tralasciare alcune questioni, almeno per il momento.
Lâidea è riservare il Reddito di Cittadinanza a famiglie con figli a carico minorenni che rispettano i requisiti reddituali, agli over 60 che faticherebbero a trovare unâoccupazione e agli invalidi. Resterebbero fuori circa 660 mila persone molte delle quali, però, sono da considerarsi inoccupabili. Parliamo di chi ha come titolo di studio la licenza media ed è privo di una formazione professionale tale da consentire lâingresso nel mondo del lavoro.
In questi tre anni di RdC, infatti, i Centri per lâImpiego si sono trovati nella condizione di non poter proporre nemmeno unâofferta di lavoro proprio per lo scarno curriculum di tanti percettori della misura. Parallelamente allâinterruzione dellâRdC, dunque, dovrebbe partire una campagna di incentivi per le aziende che assumono oppure lâavvio di corsi formativi e professionalizzanti gratuiti che possano aumentare le possibilitĂ per gli inoccupabili di inserimento nel mondo del lavoro. Tutto questo ha un costo, naturalmente, e trovare i soldi in tempi cosĂŹ stretti è difficile.
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