Molti italiani a causa dell’inflazione hanno iniziato a tutelare il proprio denaro investendoli in un conto deposito.
Vari sono gli strumenti di investimento utilizzati dagli italiani per investire i propri soldi tenendoli al sicuro dalle turbolenze del mercato finanziario.
Buoni fruttiferi postali, titoli di Stato e conti deposito sono le tipologie di investimento che maggiormente tutelano i risparmiatori. In molti conoscono i primi due ma, invece, cosa è un conto deposito ed è veramente conveniente come forma di investimento? Vediamolo insieme.
Il conto deposito è una specie di “salvadanaio” dove un risparmiatore “deposita” il denaro che la banca restituirà alla scadenza oppure in qualsiasi momento. Infatti, il rimborso, comprensivo degli interessi, dipende se il conto è vincolato oppure libero.
Nel primo caso, il rimborso può avvenire solo alla scadenza del vincolo che può variare dai 3 ai 60 mesi (dipende dalle banche e dalle offerte disponibili); gli interessi sono maggiori. Invece con il conto deposito libero il risparmiatore può prelevare il denaro in qualsiasi momento perché sono sempre disponibili.
Con questo strumento di investimento un risparmiatore può ottenere un discreto rendimento che varia in base alla durata con tassi effettivi compresi dall’1,2% al 2,8%.
Ma con tassi lordi annui fino al 4% (per i vincolati a 60 mesi) e del 3% (per i non vincolati) se si sfrutta l’offerta del conto deposito Illimity. L’offerta che, però, ha un tempo limitato:
Il conto deposito è realmente vantaggioso? Si può dire di sì. Certo il rendimento in questo periodo economico dove la volatilità dei mercati si fa sentire, forse i rendimenti non sono molto alti.
Ma tale strumento di investimento è la scelta di molti italiani anche perché è un prodotto di semplice apertura, di facile gestione, con bassi costi di apertura (spesso anche assenti, ma dipende dalle banche) e zero rischi di perdita del capitale.
Inoltre, i risparmiatori che depositano importi fino a 100mila euro non saranno coinvolti nel bail-in. Pertanto, il capitale investito è tutelato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e per questo non soggetto a prelievo forzoso in caso di fallimento dell’istituto bancario.
Gli svantaggi dell’apertura di un conto deposito possono essere:
Inoltre, vi è l’imposta di bollo che è pari allo 0,2% della somma investita, ma spesso le banche si fanno carico di questa imposta permettendo l’apertura di un conto a zero spese.
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