Il limite dei pagamenti in contanti potrebbe essere completamente eliminato da Giorgia Meloni o quantomeno alzato. Approfondiamo la questione.
La questione “contanti” verrà affrontata da Giorgia Meloni e interessanti cambiamenti potrebbero essere introdotti.
Attualmente vige il limite dei pagamenti in contanti di 1.999,99 euro. L’intenzione del vecchio esecutivo era quella di abbassare ulteriormente la soglia a 999,99 euro nel 2023 per dare una stretta maggiore all’evasione fiscale. Preferire i mezzi di pagamento tracciabili significa, infatti, dare la possibilità al Fisco di conoscere ogni movimento di denaro, appurare la provenienza e la destinazione dei soldi escludendo traffici illeciti o riciclaggio di denaro. Draghi aveva molto a cuore la lotta all’evasione fiscale. Ha tentato di arginare il problema lasciando libero il Fisco di agire tutelando, comunque, la privacy dei cittadini. Da qui l’idea di abbassare il limite dei pagamenti in contanti. Ora, invece, la situazione potrebbe capovolgersi perché Giorgia Meloni è di parere contrario.
La popolazione italiana si divide in due. Da una parte ci sono i cittadini che hanno solo il bancomat e carte di credito nel portafoglio e sono stati contenti dell’introduzione dell’obbligo del POS per gli esercenti. In questo modo non serve avere gli spicci neanche per un caffè. Sono gli stessi che fanno bonifici tramite smartphone con la stessa facilità con cui bevono un bicchiere d’acqua.
Dall’altra parte ci sono coloro che amano i contanti, vogliono pagare con banconote e monete e non sono contenti degli obblighi di pagamento elettronici per le detrazioni e l’accesso ai Bonus. Quest’ultimi attendevano con timore il 2023, anno previsto per l’ulteriore riduzione al limite di pagamento in contanti, fino a che non hanno conosciuto il parere di Giorgia Meloni. Nel programma di Fratelli d’Italia si legge come sia previsto l’innalzamento della soglia fino alla media europea ossia 4.750 euro.
Nei piani del partito c’è anche l’idea di tornare alla libera circolazione dei contanti così come avviene in tanti altri Paesi europei. Il passaggio sarà graduale e in base alle disponibilità della nostra nazione. L’ipotesi “peggiore” è che il limite rimarrà a 1.999 euro non potendolo alzare se non fino a 4.750 euro neanche a 3 mila euro. Ciò che è certo è che se la Meloni dovesse diventare premier così come ipotizzabile, il limite non scenderebbe a 999,99 euro.
Torna in gioco, però, la questione evasione fiscale accompagnata da quella del riciclaggio. Una soglia massima troppo alta agevolerebbe i criminali nella messa in atto di operazioni illecite così come la libera circolazione di denaro. Permettere che l’evasione dilaghi non è auspicabile. Starà al Governo trovare valide soluzioni alle problematiche con compromessi accettabili e monitoraggi adeguati.
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