Sono casalinghe le donne (ma anche gli uomini) che si occupano della cura della casa e della famiglia come attività principale.
Infatti, lavare, stirare, cucinare, riordinare e tante altre piccole e grandi attività che hanno a che fare con la cura della casa è un vero e proprio lavoro. Ma non retribuito.
Proprio per questo motivo, l’INPS dal 1997 salvaguardia le casalinghe, ma in realtà anche i casalinghi, con un fondo pensione proprio per chi svolge questo mestiere.
Come si sappiamo, per ottenere la pensione bisogna aver accumulato dei contributi, ma non tutti hanno svolto un’attività lavorativa. Per esempio, le donne che si sono occupate a tempo pieno della cura della casa e della famiglia potrebbero non aver accumulato contributi.
Nonostante ciò, le casalinghe possono ricevere la pensione grazie al Fondo Casalinghe. Si tratta di un fondo di previdenza per le persone che svolgono attività di cura della casa e della famiglia non retribuita.
Per iscriversi sono necessari determinati requisiti, come un’età compresa tra i 16 e i 65 anni e il versamento di contributi al fondo. Contributi che poi serviranno ad accedere al trattamento pensionistico.
Si tratta dei cosiddetti contributi volontari che hanno un importo di 26 euro mensili. Tra l’altro gli iscritti al Fondo casalinghe possono percepire la pensione di vecchiaia e inabilità, ma sono molti a non saperlo e per questo non la chiedono.
Altro requisito è che la richiedente non deve avere nessuna attività di lavoro dipendente o autonomo né essere titolare di altro trattamento pensionistico diretto.
Qualora la casalinga abbia versato 20 anni di contributi lavorativi anche non continuativi all’età di 67 anni può richiedere la pensione di vecchiaia. Però, i 20 anni di contributi non devono derivare per forza tutti dal lavoro. Infatti, se per 5 o 10 anni ha versato nel Fondo casalinghe i contributi volontari può integrare questi con gli altri e richiedere la pensione di vecchiaia.
Infine, qualora le casalinghe (o i casalinghi) non siano iscritti al Fondo potranno accedere all’assegno sociale (ex pensione sociale) anche senza i contributi. In questo caso, però, è necessario avere almeno 67 anni di età e un reddito bene preciso che è stabilito ogni anno da specifico decreto.
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