Il lavoro notturno permette di andare in pensione in anticipo attraverso le varie quote in base al numero delle notti effettuate.
Si tratta di una tipologia di lavoro che si svolge in una precisa fascia oraria che va dalla mezzanotte alle 5 del mattino e con una retribuzione oraria maggiore rispetto al lavoro diurno.
Considerato un lavoro gravoso ai lavoratori che svolgono lavori notturni la legge garantisce la possibilità di accedere alla pensione anticipata con requisiti agevolati.
Il lavoro notturno entra nel novero dei lavori usuranti. Quindi, permette di chiedere la pensione anticipata sia con Quota 41 sia con le altre quote: 97,6; 98,6; 99,6 o 100,6. Per ottenere però la pensione anticipata è necessario che il lavoratore lo abbia svolto per almeno 7 anni nei 10 anni prima del pensionamento oppure per la metà della propria vita lavorativa. Ma come si calcolano le notti?
Per ogni anno di lavoro le notti si calcolano dal mese di assunzione. Il calcolo però non deve essere “aritmetico” ma il numero di notti devono essere maturate come richiesto dal pensionamento anticipato. Ecco uno schema per capire i requisiti necessari per la maturazione delle notti in base alle differenti quote:
Con la Quota 41, invece, sono necessari almeno 64 notti all’anno. Raggiungere questo numero è importante altrimenti l’anno non rientrerà nel conteggio dei 7 anni nei 10 complessivi. Ricordiamo che Quota 41 prevede anche altri requisiti.
Gli interessati una volta raggiunti i requisiti possono presentare la domanda a maggio di ogni anno. Comunque, anche se si presenta in ritardo anche l’assegno sarà posticipato fino a un massimo di tre mesi. Il ritardo, però, non si applica ai dipendenti della scuola.
È possibile rivolgersi a un patronato che verificherà i requisiti in base all’età, ai contributi e alle notti effettuate per poi consigliare la quota ottimale per ottenere la pensione anticipata.
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