Gli italiani continuano a investire nei titoli di Stato BTP nonostante non siano più redditizi e sicuri come prima.
Il motivo per cui in molti utilizzano i BTP come forma di investimento è la garanzia che lo Stato pagherà il suo debito.
Tra l’altro le cedole negli ultimi tempi stanno risalendo. Addirittura, alcune cedole annuale sono superiori al 6%. Anche se il rendimento di questi titoli di Stato non sono altrettanto alti.
Nell’articolo “Due BTP 2037 con scadenza 15 anni: oggi conviene investire in questi titoli di Stato?” abbiamo visto quanto sia importante nell’acquisto di un titolo valutare anche la cedola più del rendimento.
Inoltre, il crollo dei prezzi dell’ultimo periodo ha spinto molti investitori a vendere i propri titoli di Stato e a cedere BTP portando lo spread (il differenziale tra rendimenti italiani e quelli tedeschi) attorno a 230 punti base.
Per questo motivo nei prossimi mesi torneranno sul mercato alcuni titoli, a breve e media scadenza, con cedole molto alte che si aggirano tra il 6 e il 9 per cento. Nello specifico, come riporta ProiezionidiBorsa.it, si tratta di 3 BTP emessi sul mercato anche molto tempo fa. Come il BTP 2023 (ISIN: IT0000366655) che lo Stato ha emesso nel 1993.
Questo titolo ha un prezzo di circa 108,5 centesimi con cedole pari al 4,5% ma con un rendimento dell’1,4%. Infatti, la Stato alla scadenza rimborserà il titolo a 100 centesimi. La perdita del capitale sarà del 9% che compensa la generosità della cedola.
Anche il BTP con scadenza a novembre 2026 (ISIN: IT0001086567) ha una cedola elevata pari del 7,25%. Ogni 10mila euro nominali investiti restituiranno ogni dodici mesi 725 euro lordi. Inoltre, poiché il prezzo attuale è di 118 centesimi per gli investitori sarebbe conveniente acquistare questo titolo e conservarlo fini alla scadenza. Questo perché il titolo avrebbe un rendimento totale dell’8,7%, mentre il rendimento netto sarebbe del 2% su base annua.
L’ultimo titolo di Stato con cedola elevata è il BTP che scade a novembre 2027 con codice ISIN: IT0001174611. Rispetto al precedente, questo ha una durata più lunga ma cedola annua più bassa: circa 6,5% annuo lordo. Il rendimento invece sarà del 12% nettamente superiore al precedente, mentre su base annua il rendimento netto sarà del 2,3%.
Ricevere un rimborso dal modello 730 quando non si ha un datore di lavoro o…
L’Isee 2026 entra nella sua fase cruciale: entro il 31 dicembre 2025 occorre aggiornare l’attestazione…
Molti lavoratori scoprono solo all’ultimo momento che la pensione non arriva perché manca un contributo,…
Con il saldo IMU 2025 alle porte, la scelta del codice tributo corretto diventa decisiva…
Aggiornamento oggi 27 novembre: l'Opzione donna non sarà prorogata nella Legge di Bilancio 20226, il…
Grazie a un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, sarà più facile aumentare l'anzianità contributiva…