BTP, Buoni fruttiferi postali e conti deposito sono tra gli strumenti di investimento più diffusi. Ma con costi e rendimenti diversi.
Con tanti modi per investire i risparmiatori spesso si trovano in difficoltà su quale sia la scelta giusta.
Perché scegliere uno strumento finanziario rispetto a un altro potrebbe fare molta differenza sui rimborsi finali. Quindi è utile fare un confronto dei rendimenti tra BTP, buoni postali e conti deposito.
Investire in un titolo e poi trovarsi davanti a un rendimento positivo dipende dalle commissioni, dall’inflazione, dalle regole del mercato. Quindi, scegliere tra BTP, Buoni postali e conti deposito può fare molta differenza.
La scelta migliore è puntare su un titolo a medio-lungo termine perché è un modo per garantirsi un guadagno concreto. Poniamo il caso che volessimo investire 3.500 euro a 2 anni quale scegliere tra le tre soluzioni finanziarie?
Come riporta ProiezionidiBorsa.it, il BTP con scadenza settembre 2024, quindi fra circa 2 anni (per la precisione 2 anni e due giorni), e codice ISIN IT0005001547 ha la cedola lorda del 3,75%. Il rendimento effettivo netto annuo oscilla sull’1,711%, senza tener conto delle commissioni e dell’aumento del costo della vita. Il risparmiatore, però, ha comunque modo di guadagnare qualcosa.
Finalmente anche i buoni fruttiferi postali hanno ottimi rendimenti, grazie anche al rialzo dei tassi di interessi avvenuto a luglio. A differenza dei BTP non hanno costi di gestione a parte la tassa agevolata del 12,50% e sono anche esenti dall’imposta di successione. Il buono fruttifero che consente di non perdere gli interessi maturati è quello ordinario. Infatti, i Buoni fruttiferi ordinari nel secondo anno di possesso hanno un rendimento effettivo annuo lordo pari allo 0,55%.
I conti deposito, infine, sono i titoli che offrono maggiore fermento ai risparmiatori poiché il mercato si rinnova e si aggiorna di continuo. Per valutare la convenienza prendiamo con esempio il conto deposito proposto da Illimity Bank vincolato a 24 mesi. Attualmente il tasso di interesse lordo è del 2%, il netto invece è dell’1,48% e l’imposto di bollo è a carico del risparmiatore.
Ricevere un rimborso dal modello 730 quando non si ha un datore di lavoro o…
L’Isee 2026 entra nella sua fase cruciale: entro il 31 dicembre 2025 occorre aggiornare l’attestazione…
Molti lavoratori scoprono solo all’ultimo momento che la pensione non arriva perché manca un contributo,…
Con il saldo IMU 2025 alle porte, la scelta del codice tributo corretto diventa decisiva…
Aggiornamento oggi 27 novembre: l'Opzione donna non sarà prorogata nella Legge di Bilancio 20226, il…
Grazie a un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, sarà più facile aumentare l'anzianità contributiva…