La pensione di reversibilità è una prestazione riconosciuta agli eredi del defunto (lavoratore o pensionato).
Spetta in base a quote al coniuge ai figli entro certi limiti di età e reddito personale.
Analizziamo il quesito di una Lettrice: “Con mia figlia sono titolare di una pensione di reversibilità. L’anno prossimo termina la scuola superiore e non intendi iscriverti all’università, ma vorrebbe frequentare un corso di specializzazione che la inserisca direttamente nel mondo del lavoro. Se non si scrive perde la quota di reversibilità?
Mi spiace darle una brutta notizia, ma la quota di reversibilità si perde se sua figlia non si iscrive al corso di laurea. Questa quota infatti, spetta solamente hai figli che risultano iscritti presso università statale o legalmente riconosciute. La prestazione non può essere corrisposta oltre la durata del corso di laurea e, comunque, non oltre il ventiseiesimo anno di età. La quota di reversibilità spetta anche gli studenti universitari che dopo ultimato o interrotto il corso di studi, ottengono l’iscrizione a un’altra facoltà o un altro corso di laurea della stessa facoltà. Per maggiori dettagli, consigliamo di leggere: “Pensione di reversibilità: in questo caso spetta interamente ai figli“.
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