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Finanza

Confronto rendimenti tra BTP, buoni postali e conti deposito: quale scegliere come investimento

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Negli anni le forme di investimento sono aumentati così come i rendimenti e spesso i risparmiatori non sanno quale strumento finanziario scegliere.

BTP, Buoni fruttiferi postali e conti deposito tanti sono gli strumenti di investimento che le persone possono scegliere. Ma i costi e i rendimenti saranno diversi.

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Confronto rendimenti tra BTP, buoni postali e conti deposito: quale scegliere come investimento

Scegliere uno strumento di investimento o un altro può fare molta differenza sia nella gestione dei costi sia nei rendimenti. Soprattutto se il risparmiatore decide di investire tra i 5mila e i 10mila perché le possibilità di guadagno sono molto interessanti.

Quindi, prendendo in esame come parametri il rendimento, il costo e le tasse vediamo quale forma di investimento tra BTP, buoni postali e conti deposito conviene.

Partiamo dal BTP a 5 anni con il codice ISIN IT0001174611. Il titolo ha un rendimento netto che esprime il guadagno annuo al netto delle imposte se è mantenuto fino alla scadenza. Attualmente la cedola lorda è del 6,5%, quella netta è del 4,66% e il rendimento netto è dell’1,67%.

Il valore nominale di questo titolo è sempre 100, mentre, invece, il valore di acquisto varia a seconda l’andamento del mercato. Ciò determina il valore del rimborso del capitale alla scadenza.

Essendo il BTP soggetto a tassazione della ritenuta fiscale del 12,5% investendo tra i 5mila e i 10mila euro il rendimento netto varia tra 80 e 160 euro.

Gli investimenti con i buoni postali

I buoni fruttiferi postali non hanno né costi né commissioni per il collocamento e il rimborso. Ma hanno una tassazione agevolata al 12,50%. Sono di semplice gestione e di varie tipologie. Si possono sottoscrivere tra la forma cartacea e quella dematerializzata. Sono garantiti dallo Stato perché emessi dalla Cassa depositi e prestiti e sono esenti dalla tassa di successione.

Come detto precedentemente, i buoni postali sono di varia “natura”. C’è il Buono 3 anni Premium con un rendimento annuo lordo a scadenza dell’1,50%. Invece, con un rendimento dell’1% c’è il Buono 3 anni Plus oppure il Buono 4 anni risparmio semplice. Il Buono 3×4 e il Buono Ordinario hanno entrambi un rendimento annuo lordo a scadenza del 2%.

Invece, il Buono 3×2 se il rimborso avviene alla scadenza il rendimento è dell’1,75%. Infine, con un rendimento più alto ci sono il Buono 4×4 (il 3%) e il Buono dedicato ai minori (3,5%).

I guadagni dall’investimento dipendono dalla tipologia del buono scelto e dal rimborso a scadenza. In media la somma che il risparmiatore potrebbe guadagnare va da 50 euro all’anno fino a 150 euro.

Conti deposito come scelto di investimento

I conti deposito sono la scelta di investimento un po’ più complicata perché si devono considerare diversi parametri: tasso di interesse annuo lordo, spese di apertura e chiusa del conto, addebito imposta bollo, data disponibilità sul conto dei bonifici in ingresso.

Inoltre, qualora si volesse bloccare una somma di denaro per lunghi periodi bisogna consultare il rating assegnato dalle varie agenzie di valutazione. In pratica, si tratta dell’indice di solidità.

Il maggiore rischio è la mancata che il capitale non venga restituito, ma neanche gli interessi maturati. Questo perché solo le banche aderiscono al Fondo interbancario di tutela dei depositi. Questo garantisce una disponibilità fino al 100mila euro per ogni investitore.

Comunque sia, oggi chi vuole investire un capitale tra i 5mila e i 10mila euro può scegliere tra queste banche che hanno i migliori rendimenti:

  • Banca Aidexa con un tasso lordo del 2%, un tasso effettivo dell’1,48% e spese a tasso zero (così come il bollo);
  • Cherry Bank ha un tasso lordo dell’1,50%, un tasso effettivo dello 0,91%, ma le spese sono di 60euro così come il bollo;
  • Banca Progetto, infine, ha un tasso lordo dell’1% e un tasso effettivo dell’1,38%, ma le spese è il bollo non sono dovute.

La scelta di un conto deposito rispetto a un altro è importante perché si parte da un rendimento annuo minimo di circa 40 euro.

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