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Langya il virus cinese che fa paura (e allarme) come e più del Covid, ecco quello che sappiamo finora

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Arriva un nuovo “allarme sanitario”, si chiama Langya il virus cinese che potrebbe causare molti danni. Cosa sappiamo.

Mentre si alternano notizie delle varianti del Covid con i contagi del Monkeypox, spunta una nuova malattia che “allarma” gli esperti.

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Il virus Langya è di tipo zoonotico, appartiene alla più ampia famiglia dei virus Henipavirus, che si trasmettono dagli animali all’uomo. Secondo le ultime notizie, è stato trovato in 35 persone, abitanti di alcune città della Cina.

Secondo i dati diffusi da The Guardian, “Il nuovo Langya henipavirus (LayV) è stato rilevato per la prima volta nelle province nord-orientali di Shandong e Henan alla fine del 2018, ma è stato formalmente identificato dagli scienziati solo la scorsa settimana“. Si tratta di virus già conosciuti, dunque, nel mondo scientifico, ma che sono adesso al centro dell’attenzione per una diffusione più ampia del solito.

La situazione sarebbe sotto monitoraggio. Il virus causa sintomi simil-influenzali ma in alcuni soggetti potrebbe innescare gravi problemi epatici e/o insufficienza renale. Secondo Chuang Jen-hsiang, che è il vicedirettore generale dei Centers for Disease Control (CDC) di Taiwan, i sintomi sopra descritti sono presenti in 26 su 35 dei casi accertati.

Come si trasmette Langya il virus cinese?

Le preoccupazioni inerenti a questo nuovo virus non sono tanto nella mortalità, anche se virus simili sono considerati molto pericolosi. Al momento sembra che sia il contatto tra animali infetti e uomo a scatenare le reazioni e i sintomi. In linea generale, come afferma anche il professor Wang Linfa della Duke-NUS Medical School “i casi non sono stati finora fatali o molto gravi, e non c’è bisogno di scatenare il panico“.

Tuttavia gli esperti non possono escludere una qualche mutazione che permetta anche il passaggio da uomo a uomo. Numerosi studi recenti, infatti, sostengono che a causa del cambiamento climatico si innescheranno cambiamenti noti come “ricadute zoonotiche”.

In sostanza, gli animali infetti si spostano in aree diverse da quelle di origine per sopperire ai cambiamenti del clima e contagiano altre specie animali che non avevano mai incontrato quei patogeni. Il salto all’uomo risulterebbe dunque più facile a causa delle nuove interazioni.

Nel mentre, ad oggi non esistono una cura o un vaccino per il virus Langya, ma solo trattamenti che leniscono i sintomi.

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