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Aumentano i casi di danni al Fegato, Integratori alla Curcuma ‘sotto accusa’, ecco cosa ha fatto il Ministero della Salute

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Non è l’ennesimo ritiro dagli scaffali di Integratori alla Curcuma, ma di un’azione specifica del Ministero della Salute.

Negli ultimi anni sono aumentati casi di danni epatici a soggetti che usavano determinati tipi di integratori alimentari. Ecco cosa è successo e quali provvedimenti ha dovuto prendere il Ministero della Salute.

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In diversi nostri articoli abbiamo evidenziato la tendenza degli italiani ad autocurarsi. Un fenomeno che di per sé non è certo da condannare. Se non fosse che è potenzialmente molto pericoloso. In primis per il rischio di una non corretta valutazione delle sostanze che si stanno assumendo. O dei potenziali danni dovuti all’interazione con altri farmaci. E poi anche perché in commercio vi sono molti prodotti acquistabili senza ricetta medica, che non sempre offrono garanzie di sicurezza al 100%.

Ciò deriva da molteplici fattori. Ad esempio, su Internet è possibile acquistare prodotti introvabili in Italia, magari con etichette scritte in un’altra lingua Oppure perché a seconda del Paese di produzione le Leggi a tutela dei consumatori sono diverse. Preoccupante è, per, la facilità con cui possiamo procurarci detti prodotti, come ad esempio gli Integratori Alimentari.

Vista l’immane quantità di articoli in commercio, risulta davvero difficile controllare capillarmente distribuzione e consumi. Ma per fortuna il Ministero della Salute attua costantemente controlli, ed è così che recentemente è scaturita una forte presa di posizione. Vediamo di cosa si tratta.

Integratori alla Curcuma ‘sotto accusa’, la situazione

Dopo attenta analisi del contenuto di alcuni Integratori alla Curcuma, il Ministero della Salute ha deciso di redigere un nuovo documento, contenente indicazioni ben precise. Tutto nasce da alcuni casi di danni a fegato rinvenuti in pazienti che avevano assunto determinati integratori.

L’ingrediente “colpevole” di epatotossicità sarebbe la curcumina, la sostanza naturalmente presente nella Curcuma. Tale sostanza viene spesso promossa come “curativa” e dai “mille benefici” per l’organismo. Generalmente una sostanza/estratto naturale sono ben tollerati e non producono effetti collaterali o tossici. Ma nessuno può dare questa garanzia al 100%. Più nello specifico, come risulta dal documento emesso dal Ministero di cui leggiamo alcuni estratti su Contocorrenteonline, emerge la necessità di fornire al consumatore tutte le informazioni utili a tutelare la propria salute.

La decisione del Ministero della Salute

Infatti non è stata dimostrata una correlazione diretta tra i danni al fegato e l’assunzione di determinati Integratori. Ma i casi sono aumentati e sono state trovate delle dinamiche che il Ministero non poteva non ignorare. Dopo aver anche riconsiderato gli studi che enfatizzano le proprietà benefiche della Curcuma, il Ministero ha concluso che le evidenze scientifiche non sono così assolute.

Dunque, ci vuole un “ridimensionamento” a livello divulgativo. E soprattutto l’attuazione di modifiche alle etichette e diciture degli Integratori alla Curcuma. Il provvedimento del Ministero, infatti, conclude quanto segue.

Il decreto direttoriale del 28 luglio 2022, prot. 33391 del 1 agosto 2022 […] elimina dalle linee guida ministeriali gli effetti fisiologici previsti precedentemente per la Curcuma longa e spp. Tali prodotti, pertanto, non potranno essere più utilizzati liberamente. Gli operatori del settore alimentare sono tenuti a conformare l’etichetta degli integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa e spp. entro e non oltre il 31 dicembre 2022“.

Infine, le aziende dovranno avvertire i consumatori con una “clausola” ben leggibile. Nello specifico, si dovrà invitare a prestare attenzione al consumo degli integratori in caso di problemi epatici, alterazioni della funzione biliare o di calcolosi delle vie biliari.

Un ulteriore passo in avanti, dunque, verso una maggiore attenzione alla salute e benessere dei consumatori.

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