In un momento in cui per gli italiani fare il pieno è diventato un incubo, l’iniziativa dei distributori di benzina ENI piace molto.
E la speranza è che l’idea funzioni così tanto che venga estesa a tutte le città italiane. Sui prezzi dei carburanti ormai è un’escalation di notizie su aumenti e ribassi, promozioni occasionali e poi di nuovo aumenti. Le persone sono, giustamente, esasperate.
Ecco che allora l’iniziativa della società ENI non può che essere bene accolta. Tramite una strategia di marketing azzeccatissima, l’azienda vuole letteralmente “far sentire a casa” i suoi clienti. Ed ecco che spuntano i distributori che parlano in dialetto milanese. Ecco come funziona.
Sono già 74 le stazioni di servizio che “parlano” in dialetto. Naturalmente non ci riferiamo agli addetti, ma alle colonnine automatizzate. Siamo a 1700 terminali digitali in oltre 100 località del milanese che hanno una funzione in più.
Solitamente, quando si fa benzina in modalità “self”, una voce metallica ci indica la procedura. “Inserire il denaro contante o la carta”, “Selezionare la pompa” eccetera, e alla fine riceviamo spesso un “arrivederci e grazie”.
Da oggi, nei distributori ENI Station, oltre alle lingue italiane e straniere, si potrà scegliere anche quella in dialetto. Dunque sentiremo la colonnina che ci dice – chissà se con voce femminile o maschile proprio come nel navigatore – frasi in dialetto stretto.
Cose del genere “Metti ga denter i danè o i carta” e poi “oigia il nùmer su la tastera e schiscià il butun verd per cunfermà“.
Come riporta Milano Today, l’iniziativa è volta a cambiare il modo di offrire un servizio. Queste, le parole rilasciate in un’intervista: “Eni ha scelto di avviare questa iniziativa, nel contesto dell’evoluzione tecnologica dei terminali delle stazioni di servizio, perché la lingua vernacolare è una delle tradizioni che contraddistinguono i territori e contribuisce a creare un senso di appartenenza […] Grazie ai dialetti, anche il momento del rifornimento presso le Eni Live Station può da oggi portare un sorriso“.
E speriamo che altre società prendano ad esempio ENI e che fare benzina, nonostante i prezzi esorbitanti, diventi un po’ più piacevole. Con tante stazioni che parlano dialetti diversi.
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