La legge 104/1992 consente ai familiari di persone con disabilità gravi di usufruire di permessi retribuiti e di un periodo di congedo straordinario della durata di due anni nell’arco della vita lavorativa.
Per richiedere questo congedo retribuito è necessario però che siano presenti determinati requisiti. Quindi non tutti i lavoratori che assistono un disabile grave possono accedere al beneficio.
Un discorso a parte riguarda il lavoro notturno, per il quale un dipendente che usufruisce dei permessi legati alla legge 104 può essere esonerato.
Un lettore ci ha inviato il seguente quesito: “Sono il nonno di una bambina di cui è stata riconosciuta la legge 104 comma tre. Mia nipote vive con me e l’INPS mi ha riconosciuto i tre giorni di permesso mensili, ma non il congedo parentale straordinario visto che la mamma della bambina non lavora. Mia figlia è ragazza madre dunque non riconosciuta dal padre. Posso io come nonno richiedere l’esonero da turni notturni oppure il congedo parentale straordinario?”
Possono fruire del congedo straordinario i lavoratori dipendenti che assistono un familiare che abbia una certificazione di disabilità grave. Si tratta di un periodo di assenza dal posto di lavoro, retribuito in base all’ultimo stipendio. Ha una durata massima di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa. Il diritto a richiedere il beneficio deve però rispettare un ordine preciso di priorità, come stabilito dal comma 5 art. 42 del Decreto Legislativo 151/2001. Ossia:
Nella circolare Inps n.32 del 6 Marzo 2012, per ciò che riguarda le priorità di accesso al beneficio, viene inoltre ribadito che l’ordine di priorità degrada solo in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti dei primi.
Secondo l’articolo 53 del decreto legislativo n.151/2001 non è obbligato al lavoro notturno il dipendente che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della 104/92 (e successive modificazioni.) La persona con disabilità grave, come ha chiarito il Ministero del Lavoro, risulta ‘a carico’ quando il lavoratore le presta effettiva assistenza. Nella circolare n.90 del 23 maggio 2007 l’Inps precisa che “tale assistenza non debba essere necessariamente quotidiana, purché assuma i caratteri della sistematicità e dell’adeguatezza rispetto alle concrete esigenze della persona con disabilità in situazione di gravità.”
Il congedo straordinario retribuito per assistere un disabile ai sensi della legge 104/92 viene quindi concesso seguendo l’ordine di priorità e in casi specifici. I nonni sono considerati parenti di secondo grado. Mentre il lavoratore che presta assistenza a una persona con disabilità riconosciuta può essere esonerato dal turni notturni.
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