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Economia

Esenzione IMU, i requisiti per non pagare l’imposta da proprietario dell’immobile

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Per ottenere l’esenzione IMU occorre soddisfare un doppio requisito formale e sostanziale valido per tutti i componenti del nucleo familiare.

L’IMU si deve corrispondere per l’abitazione principale – o prima casa – solamente se l’unità abitativa non appartiene alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

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La tassa di possesso di un immobile non deve essere corrisposta per la prima casa a meno che non si tratti di un immobile di lusso. La Legge, però, aggiunge un doppio requisito per godere dell’esenzione IMU. È necessario, infatti, che il proprietario e i componenti del nucleo familiare dimorino abitualmente nell’immobile e vi risiedano anagraficamente. L’elemento formale – la residenza anagrafica – si unisce all’elemento sostanziale – la dimora abituale – non solo per il possessore ma per tutti i familiari appartenenti al nucleo familiare. Se entrambi i requisiti non dovessero essere soddisfatti, l’abitazione verrebbe considerata a disposizione e sarebbe soggetta all’IMU con applicazione dell’aliquota ordinaria. Da specificare, poi, che in caso di comproprietà di un immobile, l’esenzione verrebbe applicata solamente sulla parte posseduta soddisfacendo le condizioni citate. La normativa stabilisce, infatti, che in presenza di più proprietari ognuno è titolare di un’autonoma obbligazione tributaria. Se per il secondo proprietario l’abitazione non è quella di residenza dovrà scontare l’IMU ordinaria.

Esenzione IMU, cosa accade se i coniugi hanno due residenze diverse

I coniugi possono risiedere in immobili diversi e avere residenze distinte nello stesso Comune oppure in Comuni diversi. A partire dal 2022 questa possibilità prevede che le agevolazioni siano applicate unicamente su uno solo degli immobili scelto dalla coppia. La decisione dovrà essere comunicata al Comune di residenza della casa scelta come abitazione principale tramite dichiarazione IMU. Il comma 741 stabilisce, dunque, che in caso di proprietà del 100% dell’uno o dell’altro immobile, i coniugi dovranno decidere su quale casa applicare l’agevolazione. La situazione si complica in caso di comproprietà.

IMU e comproprietà dell’immobile

Il comma 741 deve essere letto insieme al comma 743 che fa riferimento alla comproprietà. Le conclusioni a cui si giunge sono, però, in una chiave ipotetica fino a quando non verranno dati chiarimenti dall’Amministrazione finanziaria (si spera prima del saldo dell’imposta). Se vige una comproprietà, le agevolazioni verranno applicate unicamente sulla parte appartenente al coniuge che soddisfa le due condizioni di residenza anagrafica e dimora abituale.

Un esempio che spiazza

Poniamo il caso di una coppia che possiede due immobili, uno a Milano e l’altro a Roma. La casa di Milano è di proprietà al 100% del marito, quella di Roma appartiene per il 50% alla moglie ed è qui che ha la residenza anagrafica. I coniugi sarebbero tentati di scegliere di applicare l’esenzione IMU sull’abitazione di Milano in quanto vi è coincidenza tra residenza e dimora. Scegliendo la casa di Roma, infatti, l’agevolazione verrebbe applicata unicamente sulla parte di proprietà della moglie e il marito dovrebbe scontare l’IMU per la propria quota data la mancanza del requisito di residenza anagrafica.

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