I datori di lavoro rischiano multe fino a 5 mila euro se entro il 30 giugno non invieranno una specifica documentazione volta a tutelare i dipendenti.
Niente ferie ai dipendenti? Sono pronte sanzioni di importo fino a 5 mila euro non rispettando un obbligo di Legge.
I lavoratori hanno diritto alle ferie annuali secondo quanto stabilito dal Contratto Nazionale Collettivo del Lavoro. Generalmente si tratta di quattro settimane all’anno – fruibili in maniera differente in base alla categoria di appartenenza – che rappresentano un obbligo per i datori di lavoro. Le ferie maturate, infatti, non possono essere cedute con denaro ma vanno godute.
La meritata pausa è necessaria per “scollegare il cervello”, riprendere fiato e tornare al lavoro con più vigore e con uno spirito diverso. È possibile, poi, che il dipendente abbia delle ferie non godute da parte prossime alla scadenza.
Le ferie hanno un termine ultimo? Ebbene sì, delle quattro settimane godibili due possono essere richieste dal lavoratore nel corso dell’anno di maturazione per fruirne in maniera ininterrotta mentre le altre due settimane possono essere utilizzate in maniera frazionata ma entro 18 mesi dalla fine dell’anno di maturazione. Di conseguenza per alcuni datori di lavoro è tempo di consentire ai dipendenti di godersi le ferie arretrate entro il prossimo 30 giugno 2022.
Le ferie non godute nel 2020 dovranno essere concesse entro il 30 giugno per non superare la scadenza dei 18 mesi dal termine dell’anno di maturazione. Se il datore non dovesse procedere in tal senso, il lavoratore potrebbe richiedere il risarcimento dei danni dato che impedire di andare in ferie equivale ad impedire l’adeguato recupero psicofisico per il dipendente. La normativa, nello specifico, prevede che entro il 18 mesi dopo il termine della maturazione delle ferie, il datore di lavoro debba versare i contributi sulle ferie stesse sebbene queste non scadano.
Una violazione delle direttive comporterebbe il pagamento di una sanzione fino a 5 mila euro e oltre. Nello specifico si tratta di importi compresi tra 120 e 170 euro per le violazioni relative ad un anno per un massimo di cinque lavoratori dipendenti; tra 480 e 1.800 euro per violazioni di due anni per più di cinque lavoratori e tra 960 e 5.400 euro per violazioni superiori ai 4 anni per più di dieci dipendenti. Si tratta di importi salati per una spesa facilmente evitabile semplicemente concedendo le meritare ferie entro il prossimo 30 giugno.
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