Il Fondo monetario italiano (FMI) ammonisce l’Italia sul Superbonus e sul RdC perché gravano sul PIL della Nazione.
Questo è quanto dichiarato nel rapporto annuale stilato dal FMI. I problemi maggiori nascono con il reddito di cittadinanza (RdC) e con il Superbonus 110%.
Riguardo al primo dovrebbe essere consentito ai beneficiari il cumulo parziale con i soldi ottenuti lavorando. Invece, per il secondo raccomanda la massima attenzione e un rafforzamento dei controlli sul meccanismo di approvazione degli incentivi.
Il Fondo monetario italiano (FMI) critica di nuovo il reddito di cittadinanza. Infatti, nel rapporto si legge che il sussidio è troppo alto rispetto al costo della vita in alcune zone della Penisola. Soprattutto al Sud. Tra l’altro, un sussidio molto alto disincentiva il lavoro. Per questo bisognerebbe rafforzare i requisiti per l’accettazione di un lavoro. Poi, gradualmente, prevedere una perdita del sussidio in favore al reddito di lavoro. Come, per esempio, la decadenza del reddito dopo il secondo rifiuto di un’offerta di lavoro. Anche se per gli esperti potrebbe non essere sufficiente.
Ma l’FMI muove critiche anche sul Superbonus 110% e raccomanda di fare attenzione al meccanismo di approvazione dell’incentivo. Questo per evitare un numero di domande molto elevate rispetto alle spese ammissibili al beneficio.
Infine, il PIL rallenta al 2,5 che diventerà dell’1,75% nel 2023. Comunque, per quest’anno si attende un’inflazione media annua del 5,5%. Poi, la crescita potrebbe fermarsi poco sopra all’1% grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e al calo dei prezzi, se pur moderato, delle materie prime.
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