La guerra in Ucraina sta prendendo pieghe sempre più preoccupanti. Putin minaccia ritorsioni anche pesanti.
Molto dipende sicuramente dalla decisione della Finlandia di aderire all’Alleanza Atlantica. Putin vede questa mossa come una sorta di invasione della NATO, che “conquistando” i Paesi rimasti finora neutrali stringe la morsa attorno al Cremlino. C’è davvero un rischio guerra nucleare? Facciamo il punto.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nelle sue dichiarazioni non usa mezzi termini. L’entrata dei Paesi nordici nella NATO viene vista come una “dichiarazione di guerra” e che può compromettere – se non fosse già stato fatto – gli equilibri finora raggiunti. La Russia è del tutto intenzionata ad adottare le misure che riterrà più opportune per difendersi da questo “attacco”.
Non si sa bene cosa intenda il portavoce Peskov quando parla di ritorsioni. Certo è che vengono menzionati gli equilibri in Europa e di tutti quei Paesi che vorranno aiutare l’Ucraina. Anche con l’invio di armi.
Ricordiamo poi che la Finlandia divide con la Russia centinaia di chilometri di territorio. Che, se “occupato” dalla NATO rappresenterebbe secondo Putin una minaccia inaccettabile. E qui entra in campo il calcolo della “potenza di fuoco”. Sappiamo che la Finlandia e la Svezia hanno da poco sottoscritto un accordo con la Gran Bretagna in cui si assicurano protezione a vicenda. Per chi non lo sapesse, quest’ultimo Paese è dotato di armamenti potenti, nucleare e sottomarini con testate atomiche.
L’evoluzione della guerra e della situazione geopolitica sta cambiando molto velocemente. Anche senza essere esperti strateghi, come non pensare che un conflitto nato per evitare l’espansione della NATO stia invece rendendola ancora più forte?
Fino ad oggi Putin ha risposto con ammonimenti, avvertimenti e poco altro. Al momento ha tagliato la fornitura di Gas a Helsinki, ma è come se avesse “buttato un sassolino nello stagno”.
La Finlandia è praticamente autonoma dal punto di vista di Gas perché sfrutta le sue centrali nucleari, l’energia prodotta dalle biomasse e anche il petrolio. Sembra dunque più una “ripicca” da parte di Putin piuttosto che un’azione volta a danneggiare il Paese nordico.
La vera domanda, per noi comuni mortali, è proprio questa: fino a quando Putin, altamente accerchiato, terrà a bada gli “impulsi bellicosi”? Nucleare chiama nucleare e c’è un movimento intenso di armi e armamenti che fa paura. A tutto il mondo.
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