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Chernobyl, dopo 36 anni cresce nuovamente la paura: livelli di radioattività anomali e pericolosi, lanciato l’allarme

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A Chernobyl si stanno verificando livelli di radioattività anormali e pericolosi, l’allarme è lanciato dall’Agenzia Atomica Internazionale. 

A distanza di 36 anni dal disastro giunge una notizia allarmante. L’Aiea informa l’attuale pericolosità della situazione a seguito dell’occupazione russa.

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Il 26 aprile 1986 si è verificato il primo incidente nucleare della storia di settimo livello. Una tragedia accaduta a Chernobyl, una città di circa 50 mila abitanti che ha contato migliaia di vittime. Non solo morti immediate a causa dell’esplosione del reattore 4 ma vittime nel lungo tempo a causa delle radiazioni emesse quel terribile giorno.

Le foto della città fantasma sono impresse nella mente di tutti noi; rappresentano le conseguenze di errori umani evitabili, scelte sbagliate i cui effetti si sono sentiti per decenni. Poi è arrivata la pandemia a riportare in allerta gli abitanti delle zone circostanti. Un susseguirsi di incendi ha causato un’aria irrespirabile intorno a Kiev; le foreste bruciavano e i timori di una nuova Chernobyl hanno scosso gli animi delle persone. Le radiazioni nucleari sono aumentate di 16 volte in quel periodo, ben oltre il limite tollerabile.

E oggi c’è la guerra a rendere ulteriormente problematica la situazione. L’Aiea lancia un nuovo allarme e la popolazione ucraina si ritrova in un nuovo incubo ancora più profondo.

Chernobyl, le conseguenze della guerra

Sono passati 36 anni dall’esplosione di Chernobyl e la situazione è nuovamente drammatica. L’Aiea comunica che nella zona della centrale nucleare il livello di radiazioni è anormale e i pericoli sono reali. Sul luogo si è recato Rafael Grossi, capo dell’Agenzia Atomica Internazionale, insieme ad un team di esperti che hanno il compito di consegnare equipaggiamento, effettuare valutazioni radiologiche e ristabilire i sistemi di monitoraggio delle salvaguardie.

Il nuovo pericolo nasce, secondo Josep Borrell Alto Rappresentante per la politica estera, dalle azioni russe dopo la presa della zona poche settimane fa. La sicurezza nucleare dell’Europa è a rischio a causa dell’aggressione illegale e ingiustificata della Russia all’Ucraina. Secondo Borrell i russi hanno danneggiato incautamente gli impianti e impedito la normale manutenzione e le operazioni di controllo e gestione dell’area. Questa occupazione illegale, dunque, ha compromesso il funzionamento sicuro e protetto delle centrali nucleari in Ucraina aumentando, così, la possibilità di nuovi incidenti.

Le richieste alla Russia

Ad oggi non sono state fornite cifre precise sui livelli di radioattività nella zona di Chernobyl. Si parla di anormalità e di una situazione decisamente pericolosa per i motivi prima accennati. L’esigenza è di riassumere il controllo delle operazioni di routine in modo tale da riportare le radiazioni a livelli accettabili ed evitare danni irreparabili.

Josep Borrell, dunque, chiede a Mosca la restituzione alle autorità ucraine della gestione della centrale nucleare occupata di Zaporizhzhia e di evitare qualsiasi azione nei confronti delle installazioni nucleari. Questo sarebbe l’unico modo per impedire che oltre alle uccisioni dovute alle bombe e agli attacchi diretti aumenti il numero delle vittime in Ucraina in seguito ad una nuova Chernobyl.

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