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Litiga con il vigile e viene multato: il motivo è da non credere

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Una lite con un vigile, ha portato un cittadino a vedersi inflitta una multa per un motivo incredibile. Vediamo nel dettaglio cos’è successo. 

Non tutti lo sanno, ma nel nostro paese vengono spesso somministrate delle multe civili per i motivi più strani. Spesso si tratta di veri e propri cavilli burocratici che rendono punibili situazioni che mai noi vedremmo configurati come reati.

Pixabay

A volte invece di disposizioni vecchissime da rispettare per legge, spesso risalenti addirittura al periodo fascista. E adesso il Corriere della Sera racconta di un uomo che si è visto multare per aver bestemmiato mentre si trovava per strada. Una sanzione curiosa, considerato oltretutto che ci troviamo in uno stato formalmente laico. 

Litiga con i vigili e viene multato per un motivo incredibile, ecco che cosa è accaduto nella città di Genova

È accaduto nella città di Genova, dove evidentemente i vigili del luogo hanno deciso di applicare i loro regolamenti alla lettera e in modo rigoroso. Per questo, la persona in questione è stata punita con una multa pari alla cifra di cinquanta euro. Questo fatto di cronaca si è svolto nella piazza Soziglia del paese, che si trova nel cuore del centro storico. Tutta la vicenda è nata da un diverbio tra un uomo che aveva parcheggiato in sosta vietata e un vigile accorso sul luogo per fargli notare l’infrazione commessa.

L’uomo a quanto pare ha fatto di tutto per provare a convincere il vigile a non fargli la multa. E quando non c’è riuscito, ha iniziato a bestemmiare. A quel punto il vigile ha deciso di rilevare in questo un’altra violazione della legge e lo ha sanzionato per questo motivo. 

La legge italiana spesso prevede multe per i motivi più assurdi: vediamo alcuni casi

D’altronde, anche se magari non tutti lo sanno, fatti del genere accadono nel nostro paese molto spesso. E questo come si spiegava in precedenza, è anche frutto di normative obsolete, o che sarebbe meglio spesso non applicare con questo vigore. Ad esempio, il nostro codice della strada, all’articolo 190, vieta persino di parlare sui marciapiedi.

O meglio, questo divieto entra in vigore nei casi in cui il marciapiede è vuoto, o comunque c’è abbastanza spazio per consentire un tranquillo traffico pedonale. Oppure, un’altra legge per certi versi assurda, è quella che vede come incentivo al furto la scelta di lasciare aperto il finestrino della propria auto dopo si parcheggia. Un’abitudine che spessissimo è soltanto una dimenticanza degli italiani.

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