Chi percepisce una pensione d’importo basso può avere diritto ad un aumento, alla cd. integrazione al trattamento minimo. In cosa consiste?
Un aiuto fondamentale che lo Stato riconosce ai pensionati è, certamente, l’integrazione al minimo. Grazie ad essa, infatti, le pensioni con gli importi minori vengono incrementate al cd. minimo vitale, che viene aggiornato ogni anno. Ecco quali sono le condizioni per il 2022, l’importo, i limiti di reddito e i beneficiari.
Il trattamento di integrazione al minimo pensione è una prestazione economica, erogata dall’INPS, e rivolta ai pensionati che fruiscono di una pensione al di sotto dei 524,35 euro al mese, ossia 6.816,55 euro all’anno. Dunque, i destinatari di un assegno basso, hanno diritto ad un’integrazione, per raggiungere la suddetta somma.
L’art. 6 della legge 463 del 1983, tuttavia, stabilisce che bisogna possedere determinati requisiti, relativi soprattutto al reddito totale del pensionato e alle caratteristiche del suo nucleo familiare.
Se, poi, l’assegno pensionistico è liquidato dal Fondo speciale lavoratori autonomi, si avrà diritto all’integrazione al minimo, mentre se la pensione si basa sul metodo contributivo o se il pensionato è iscritto alla Gestione separata, allora non ne avrà diritto.
I requisiti relativi al reddito variano a seconda che il pensionato sia sposato o meno.
Ulteriori limiti di reddito, poi, sono previsti per le pensioni con decorrenza successiva al 1993. Infatti, sarà erogata:
C’è anche un altro strumento per aumentare l’importo delle pensioni: la maggiorazione sociale. A differenza dell’integrazione al minimo, quest’ultima è legata all’età anagrafica del pensionato ed, inoltre, la legge prevede dei limiti di reddito molto più rigidi. Gli importi della maggiorazione sociale, dunque, dipendono dall’età perché è necessario il compimento dei 60 anni.
Il presupposto fondamentale è quello di essere iscritto all’assicurazione generale obbligatoria (AGO), essere già titolari di prestazioni previdenziali erogate dalla stessa o di prestazioni assistenziali di pensione sociale e assegno sociale.
Ne hanno diritto anche gli invalidi civili, ciechi e sordomuti che posseggano i requisiti reddituali e anagrafici. Per il rinnovo annuale relativo al 2022, bisogna inviare il Modello RED entro il 31 marzo 2022.
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