La scansione di un QR Code è divenuta ormai una pratica quotidiana. Ma forse non tutti sanno che nascondono potenziali (e gravi) pericoli.
Le potenzialità dei QR Code sono davvero immense. Probabilmente la maggior parte di noi li associa all’ormai onnipresente Green Pass ma questo sistema di codificazione esiste da molto tempo.
I QR Code, altrimenti definiti come “piccoli puzzle di bit”, furono ideati da un giapponese addirittura nel 1994. In effetti il complesso grafico che contraddistingue questi codici è davvero inusuale e riporta alle “fantasie” più stravaganti. E, come tutte gli strumenti informatici, porta vantaggi e “pericoli“. Ma andiamo con ordine.
Al momento, almeno il 90% degli italiani ha certamente installata un’App sul cellulare che legge i QR Code. Non solo per il Green Pass. Ultimamente abbiamo visto questi piccoli puzzle bianchi e neri anche sulle bollette, tanto per fare un esempio. O in fondo agli scontrini di catene di ristoranti e di supermercati. Nei primi periodi della pandemia, quando si disinfettava fino all’impossibile i tavolini dei bar e vennero messi al bando i menù cartacei, si trovavano su comode lastre di plastica. Servivano (e servono) per ordinare e anche per pagare caffè & co.
Il loro funzionamento e attivazione sono davvero semplici da eseguire. Esistono programmi e App che convertono in Qr Code pagine Internet, piattaforme di pagamento, numeri di contatto, testi, e persino documenti PDF. Volendo, chiunque può installare un programma per generare i codici e usarli per scopi privati o commerciali. Esistono infatti tantissime soluzioni anche per cellulari, Android e Ios.
Basta riflettere sull’ultima frase utilizzata poche righe più su: “chiunque può generare QR Code“. Già da qui si capisce che un criminale ha in mano un mezzo per perpetrare le più terribili truffe. Non mancano infatti, moltissime segnalazioni di danni subiti da ignari cittadini. Un esempio di “trappola” in cui si può facilmente cadere è la richiesta di pagamento attraverso appunto un QR. Durante lo shopping online ci si può imbattere in cyber criminali. Fanno un annuncio falso, prendono i soldi con il QR e poi, come sempre, scappano. Non solo, si può anche rischiare di vedersi svuotare il conto. Per esempio, tramite il codice, il malvivente può rimandare l’utente a un falso sito di pagamento. Chiedere credenziali bancarie e password. Non solo, tramite questa tecnologia possono essere installati anche virus e malware nei dispositivi che li scansionano. E a quel punto, il danno è già fatto. E può diventare davvero ingente e di svariato tipo, fino a sfociare nel furto d’identità.
Per evitare problemi, l’unica cosa da fare è stare molto attenti. Per prima cosa, bisogna scansionare solo i codici di siti, enti e aziende che riteniamo assolutamente affidabili. Un campanello d’allarme deve scattare quando, una volta dato l’accesso al QR Code, non si va in nessun sito, pagina o altro. La truffa potrebbe già essere in atto. Un’altra abitudine da adottare è quella di evitare (se possibile) di pagare tramite questo sistema. A meno che, ovviamente, non siano fatture provenienti da Comune, Fornitore di energia eccetera. In America, per esempio, molte truffe sono perpetrate attraverso il pagamento dei parcheggi effettuati col QR. Probabilmente in Italia, come tante cose che arrivano da oltreoceano, dovremo affrontare anche questa possibilità.
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