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Il conflitto atomico, ecco quello che si teme: quanto tempo prima di morire?

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L’immagine che tutti temono, ciò che tutti non hanno il coraggio di immaginare in un certo senso. I numeri, le stime, la distruzione.

La guerra in Ucraina ha lanciato l’intero pianeta e soprattutto l’Europa nello sconforto. Le immagini che arrivano da quei luoghi non sono certo quello che ci saremmo aspettati di vedere ancora nel 2022. Morte, distruzione, tragedie quotidiane che segnano per sempre i volti e gli animi di chi protagonista involontario, inerme, è costretto a fuggire dai luoghi che hanno visto concentrarsi la sua vita. La guerra è una immagine vergognosa, sempre, comunque, sotto ogni bandiera. L’esercito dei profughi spaventa l’Europa, il conflitto spaventa gli ucraini e tutti temono il peggio.

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In questa fase le truppe russe provano a più riprese a prendere il controllo di quanti più territori possibili sotto bandiera ucraina. Il rischio concreto è tutto nella possibilità che una terza forza possa entrare in guerra in difesa dell’Ucraina cosi come richiesto dallo stesso popolo, come sperato anzi. La cosa non succederà, almeno non al momento, sarebbe troppo pericoloso, almeno stando a quelle che sono le posizioni dei leader mondiali. Al momento una intromissione potrebbe portare a scenari assolutamente inimmaginabili.

Quello che si teme è chiaramente l’utilizzo delle forze in campo di armi nucleari, uno scenario, ribadiamo che porterebbe senza ombra di dubbio alla totale distruzione di qualsiasi cosa presente nell’arco di migliaia e migliaia di chilometri. Una ipotesi che è meglio non considerare per quanto folle e chiaramente dannosa. Una ipotesi che però qualcuno ha voluto considerare, giusto per darci la cifra di ciò che potrebbe succedere nel caso. Cosa potrebbe capitare al nostro continente e non solo nel caso in cui il tutto dovesse scivolare di mano ai potenti della terra.

Il conflitto atomico, ecco quello che tutti temo: 85 milioni di morti in 45 minuti

La previsione, perchè di previsione si tratta arriva dal programma Science and Global Security (Sgs) dell’Università di Princeton nel New Jersey. Di fatto si è simulato un attacco nucleare e si sono raccolti i dati rispetto a quanto “visto”. La sentenza, di morte chiaramente è terrificante, qualcosa che nemmeno ci saremmo immaginati di poter mai seriamente prevedere:85 milioni di morti in circa 45 minuti. Secondo Princeton un solo colpo, un semplice avvertimento, per assurdo potrebbe portar alla distruzione di quasi 90 milioni di vite umane.

La simulazione che ha portato in seguito allo studio chiamato “Plan A” prevede la divisione dell’eventuale conflitto in tre fasi. Nella prima fase si ipotizza il tentativo russo di distruggere la basi Nato in ogni punto d’Europa attraverso l’utilizzo di circa 300 testate nucleari. A quel punto la stessa Nato potrebbe rispondere utilizzando il proprio arsenale di 180 testate nucleari. L’ipotetico scontro nelle sole prime tre ore potrebbe causare la morte di circa 2,6 milioni di persone.

La seconda fase denominata “Counterforce plan” vedrebbe poi il prevalere delle forze russe sull’Europa con gli Stati Uniti costretti a rispondere con il lancio di circa 600 missili verso la Russia, in soli 45 minuti morirebbero circa 3,4 milioni di persone. La terza fase, denominata “Countervalue plan” vede 30 città e i più importanti centri economici colpiti da cinque a dieci testate ciascuna. In questo caso, gli effetti sarebbero devastanti: 85,3 milioni in 45 minuti. In questa fase, considerando ogni possibile scenario, il Governo presieduto da Mario Draghi ha firmato una bozza del nuovo Piano Nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari.

Tra le misure che nel piano specifico si indicano per tutelare la cittadinanza nel caso di una estensione improvvisa del conflitto russo-ucraino possiamo leggere il consiglio di restare al chiuso, al riparo, e più precisamente: “restare nelle abitazioni con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione e condizionamento spenti, per brevi periodi di tempo. Con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni”. Nel piano troviamo inoltre riferimento all’idroprofilassi ed al monitoraggio della contaminazione personale. In questa fase si andrebbero a verificare importanti limitazioni al commercio di determinati prodotti agro alimentari.

La simulazione rappresenta chiaramente una semplice ipotesi, uno studio approfondito su eventuali ipotetici scenari. Conoscere ciò che potrebbe accadere nel caso che.. non è di certo una cattiva cosa. La paura potrebbe aiutare a far riflettere. Questo è quello che si augurano milioni e milioni di cittadini.

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