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Guerra Ucraina, volano i prezzi al supermercato: i contraccolpi si sentono ovunque

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La guerra fa paura questo è indubbio. Anche se lontana i primi contraccolpi iniziano a sentirsi anche nel nostro paese.

Le conseguenze delle operazioni militari condotte in Ucraina dalla Russia avranno presto ripercussioni direttamente sui cittadini italiani. L’aumento dei prezzi praticamente in ogni settore sarà presto realtà. Cosi come in qualche modo immaginato, annunciato saranno anche gli italiani per il momento a pagare il prezzo di una guerra che nessuno sembra volere, almeno in occidente. La paura è tanta, il quotidiano in un modo o nell’altro potrebbe essere presto ampiamente compromesso.

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Quello che in qualche modo poteva essere immaginato in un certo senso, forse anche di più si è pienamente realizzato. Ci troviamo di fronte ad una situazione in qualche modo ampiamente prevista da numerosi osservatori. La dinamica bellica in atto nel cuore dell’Europa tra Russia e Ucraina ha portato gravi ripercussioni per quel che riguarda l’aumento dei prezzi anche nei supermercati italiani. Certo si era previsto tutto, ma fino all’ultimo i cittadini italiani hanno sperato non fosse davvero cosi. I giorni che verranno potrebbero essere addirittura ancora più duri.

L’aumento dei prezzi nei supermercati in seguito all’inizio delle operazioni di guerra tra Russia e Ucraina è dunque destinato a non stabilizzarsi. Troppe le dinamiche coinvolte nell questione che vanno ad incidere direttamente sugli importi che vediamo esposti tra gli scaffali. L’aumento del carburante, l’aumento del grano, l’aumento di numerosi fattori che contribuiscono in maniera decisiva al trasporto delle merci. Di conseguenza, è chiaro che l’aumento del prezzo di quel determinato prodotto appare come qualcosa di fisiologico.

Guerra Ucraina, i contraccolpi si sentono ovunque: gli italiani attenti ai prezzi di grano e mais

Gli analisti, gli esperti di economia e finanza puntano chiaramente gli occhi anche sulla borsa. Le borse di tutto il mondo hanno letteralmente tremato nel momento in cui sono iniziate le operazioni militari russe in Ucraina. La stessa Ansa ha riportato ad esempio le chiusure tutte negativo delle principali borse: Milano (-5%), Tokyo (-1,8%), Sydney (-3%) fino a Hong Kong (-3,4%). I settori alimentari e ortofrutticoli, condizionati dall’aumento del costo della materia prima saranno tra i primi ad essere direttamente colpiti, si tratta di qualcosa di scientifico in un certo senso.

Abbiamo parlato in precedenza di grano e mais, nel caso specifico di questi due importantissimi prodotti possiamo parlare di un aumento previsto per quel che riguarda il prezzo del primo del +5,7%. Si parla di aumento dei costi in merito al prezzo già di per se in aumento. Per quel che riguarda invece il mais il rincaro sui costi potrebbe attestarsi al +5,5%. Per la soia, invece un aumento del +2,87%. Con l’aumento del mais andrà ad aumentare di conseguenza anche il prezzo della carne, considerato che parliamo dell’alimento principale degli animali inviati.

La situazione insomma appare parecchio spinosa e complessa. Da un lato c’è un conflitto che minaccia direttamente la stabilità e la sicurezza del nostro continente, dall’altro la ripercussione più evidente più concreta sul quotidiano dei cittadini italiani e non solo, l’aumento dei prezzi insomma. In questa fase tutto era stato previsto tutto era stato in qualche modo anticipato. I prezzi dovevano aumentare e cosi è stato. Troppe le dinamiche connesse tra loro, troppi gli elementi in campo. Il conflitto fa sentire i suoi effetti anche a migliaia di chilometri di distanza. La situazione al momento resta invariata.

Si spera certo in un miglioramento, qualcosa che migliori la percezione della sicurezza e del contraccolpo economico in questo preciso momento. La fase che viviamo, dopo due anni di pandemia è di certo critica, quello che succede oggi forse non potevamo immaginarlo, non cosi. Il futuro ci si augura possa mostrarci tutt’altro, tutt’altre immagini, condizioni, situazioni.

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